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Nella notte del 6 giugno, le forze di occupazione russe - secondo quanto riportano alcune fonti estere - hanno fatto saltare in aria la diga di Kakhovka. Secondo l'azienda statale ucraina Ukrhydroenergo, la diga è stato completamente distrutto a causa dell'esplosione della sala turbine dall'interno: l'impianto non può essere riparato.
Dalle 9:00 di ieri, il livello dell'acqua del bacino idrico di Kakhovka sta rapidamente diminuendo ed è iniziata l'evacuazione della popolazione dalle aree a rischio di inondazione.
Ma ora quello che preoccupa è il danno ambientale della «macchia nera» di petrolio che si è formata in seguito all'esplosione: secondo alcuni esperti, i danni potrebbero essere simili a quelli dell'esplosione di Chernobyl.