Giordania al centro dello scontro: «Non accetteremo di diventare terreno di guerra, Netanyahu non alimenti escalation»

La notte di sabato 13 aprile, la difesa giordana ha abbattuto numerosi droni iraniani diretti verso Israele

Giordania al centro dello scontro tra Iran e Israele: dai legami con l'occidente all'accoglienza ai palestinesi
Nel cuore delle tensioni sempre crescenti in Medio Oriente, la Giordania si è trovata al centro del conflitto tra Iran e Israele. La notte di sabato 13 aprile, la difesa...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Nel cuore delle tensioni sempre crescenti in Medio Oriente, la Giordania si è trovata al centro del conflitto tra Iran e Israele. La notte di sabato 13 aprile, la difesa giordana ha abbattuto numerosi droni iraniani diretti verso Israele, una mossa che ha scatenato forti reazioni sia a livello locale che regionale. La risposta iraniana non si è fatta attendere: Teheran ha convocato l'ambasciatore giordano, minacciando ritorsioni dirette contro Amman se il suo supporto a Israele dovesse proseguire.

Tra occidente e oriente

L'incidente ha sollevato preoccupazioni significative in Giordania, dove il governo è costantemente in bilico tra la sua storica posizione di supporto alla causa palestinese e la necessità di mantenere stabili le relazioni internazionali, soprattutto i legami con gli Stati Uniti e Israele. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che il regno ospita la più grande diaspora di palestinesi nella regione e in passato ha più volte criticato le politiche israeliane a Gaza e nei territori occupati. Nella notte dell'attacco, gli alleati occidentali della Giordania, come il Regno Unito, sono intervenuti a difesa dello spazio aereo di Amman. David Cameron, ministro degli Esteri britannico, ha enfatizzato la legittimità delle azioni giordane nel proteggere il proprio spazio aereo e la sicurezza della popolazione.

La divisione interna

Le proteste si sono intensificate ad Amman, con migliaia di manifestanti, molti dei quali rifugiati palestinesi, che hanno espresso il loro dissenso davanti all'ambasciata americana. Queste manifestazioni sono state una risposta diretta non solo alle azioni giordane, ma anche al sostegno di Washington a Israele. Nel frattempo, le immagini sui social media che rappresentano il re Abdullah come un traditore hanno solo aggravato la situazione, mettendo in luce la profonda divisione interna e la pressione che il regno sta affrontando.

La posizione del governo giordano

Di fronte a queste polemiche, il governo giordano ha cercato di chiarire la sua posizione. Il ministro degli Esteri, Ayman al-Safadi, ha sottolineato che l'intervento militare era una misura di autodifesa necessaria per proteggere la sovranità del paese nel proprio spazio aereo. Al-Safadi ha anche riaffermato l'impegno della Giordania verso una soluzione a due stati. Nel tentativo di placare la situazione, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha dichiarato che le relazioni tra Iran e Giordania rimangono amichevoli, minimizzando il coinvolgimento di Amman nella difesa di Israele.

Le parole del ministro degli Esteri

«L'escalation in corso è molto pericolosa per tutti noi» e «noi non accetteremo che si renda la Giordania un ulteriore terreno di guerra». Lo ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi oggi a Berlino. «Noi siamo per la pace e l'escalation attuale è molto pericolosa per tutti noi», ha aggiunto sottolineando di mandare «un messaggio molto chiaro sia all'Iran che a Israele». Poi si rivolge direttamente al presidente israeliano: «L'Iran ha risposto all' attacco all'ambasciata a Damasco. Adesso Netanyahu non alimenti l'escalation rispondendo, e non usi questa situazione per deviare la prospettiva da quello che sta succedendo nella Strisca di Gaza». Poi ha aggiunto: «Ci sono molti elementi estremisti nel governo di Netanyahu che devono essere fermati»

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero