«Se la Libia ce lo chiedesse, saremmo pronti a mandare» tutte le truppe «necessarie». Dopo l'intervento in Siria contro le milizie curde, Recep Tayyip...
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Ma che è stata l'occasione per tirare le fila e discutere degli aggiornamenti sul terreno con i continui scontri tra le forze del generale Haftar e i filo-Sarraj a Tripoli. E sul giro di tavolo che il governo ha fatto durate i Med Dialogues di Roma con i principali attori della crisi libica. Anche alla luce dell'allarme lanciato dall'inviato Onu Ghassan Salamè sulle «profonde divisioni internazionali» e «il livello di interferenze esterne» che ostacolano il processo di pace in Libia rischiando di innescare un'ondata di migranti. Al centro della riunione, secondo quanto si è appreso, anche la delicata situazione nel Golfo Persico. Sul fronte turco, all'origine dell'ultima mossa di Erdogan c'è il controverso memorandum d'intesa sulla demarcazione dei confini marittimi siglato il 27 novembre scorso a Istanbul con il premier del Governo di accordo nazionale libico (Gna) Sarraj, che apre la strada anche a possibili «esplorazioni congiunte» alla ricerca di idrocarburi offshore.
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Un'intesa denunciata come una «minaccia per la stabilità regionale» da Atene, che oggi ha chiesto l'intervento delle Nazioni Unite. Contro le nuove frontiere marittime concordate da Ankara e Tripoli sono schierati anche l'Italia, Cipro - che vede minacciata la sua zona economica esclusiva in cui avvengono le perforazioni di diverse compagnie straniere, tra cui l'Eni - e l'Egitto. E nello scontro è intervenuta anche l'Ue. «Siamo dalla vostra parte - ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen - l'azione della Turchia nell'Egeo è inaccettabile, invieremo un chiaro messaggio». Intanto, proprio sul fronte caldo di Cipro è giunta per un'operazione di pattugliamento nel Mediterraneo orientale la fregata Federico Martinengo della Marina Militare, che ha fatto scalo nel porto di Larnaca nell'ambito delle attività di diplomazia navale e da giovedì sarà impegnata in attività di addestramento con navi di Paesi amici.
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Il Messaggero