Due mesi dopo lo scoppio dell’epidemia, il Portogallo è riuscito a contenere la perdita di vite umane entro il migliaio. Il prossimo 2 maggio scadrà...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
De Micheli: allo studio app per evitare affollamento sugli autobus
Coronavirus, vaccino Pomezia-Oxford: accordo con AstraZeneca per produzione e distribuzione a livello mondiale
LE SCELTE
In primo luogo il tempismo, l’essere cioé intervenuti a confinare la popolazione in casa fin dall’inizio, quando i contagi erano appena 78. Poi, l’alto numero dei test realizzati: dal 1 marzo oltre 300.000 tamponi su tutto il territorio, la metà effettutata nei laboratori pubblici, operando uno screening su circa 28.000 persone per milione di abitante, molto più di quanto non si sia fatto altrove, perfino più che in Germania. Fin dall’inizio, infatti, la Direzione Generale di Salute ha fornito i dati disaggregati su più voci: quelli relativi ai casi confermati dai test (24.505), quelli riferiti ai casi non confermati, ossia il cui sospetto non è stato avallato dai test (215.325), quelli in attesa del risultato della prova diagnostica (3.825), per un totale complessivo di casi sospetti dal 1 gennaio attorno alle 244.000 unità. A questi si aggiungono circa 30.000 persone sotto osservazione, confinate in casa perché entrate in contatto con qualcuno dei contagiati. Come dal principio, inoltre, i dati registrano la particolarità dell’infezione in Portogallo, ove a essere colpite sono le donne più degli uomini (+45%) e, per entrambi i sessi, le fasce di età entro i 60 anni (tra il 63% e il 64%). Anche se la gran parte dei decessi, 973, considerando quelli negli ospedali (il 93%), nelle residenze per anziani e nelle abitazioni, si osserva in persone contagiate con oltre settant’anni di età.
Il Messaggero