Dimissioni Johnson, ecco come verrà eletto il nuovo primo ministro (e perché non è così immediato)

Le attuali regole prevedono che per candidarsi a leader è necessario il sostegno di almeno 8 deputati

Dimissioni Johnson, ecco come verrà eletto il nuovo primo ministro (e perché non è così immediato)
È un processo lungo e complicato quello attraverso il quale, se le attuali regole verranno confermate, i conservatori dovranno scegliere un nuovo leader che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

È un processo lungo e complicato quello attraverso il quale, se le attuali regole verranno confermate, i conservatori dovranno scegliere un nuovo leader che diventerà poi automaticamente il nuovo premier britannico. Si prevede che potrà durare anche fino al prossimo autunno, e fino ad allora Boris Johnson, che oggi è stato costretto da quella che lui ha denunciato come 'la mentalità del branco' dei suoi colleghi di partito a dimettersi da leader, ha detto che intende rimanere premier. È questa la scelta che solitamente fanno i premier dimissionari, ma vi sono diversi esponenti conservatori che sono a disagio con l'idea che Johnson rimanga ancora per settimane, se non mesi a Downing Street.

 

 

Ipotesi Raab ad interim

Come l'ex premier John Major che afferma sarebbe saggio che il vice premier Dominic Raab diventi premier ad interim. Oppure che si cambino e semplifichino le regole per l'elezione del nuovo leader, per velocizzare i tempi. Le attuali regole prevedono che per candidarsi a leader è necessario il sostegno di almeno 8 deputati. Una volta che sono stati annunciati tutti i candidati, se sono più di due si avviano una serie di votazioni eliminatorie.

 

 

 

La procedura per il prossimo primo ministro

Al primo round, i candidati devono ottenere almeno il 5% dei voti - pari ora a 18 deputati - per rimanere in gioco. Al secondo, la percentuale raddoppia al 10% dei voti, cioè 36 deputati. Nei round successivi, vengono di volta in volta eliminati i candidati che hanno ottenuto meno voti. Così fino a quando rimangono solo due candidati. A questo punto saranno tutti i membri del partito conservatore, non solo più i deputati, a partecipare ad all'elezione per scegliere il nuovo leader, che automaticamente diventerà anche il nuovo premier. È l'ormai famoso 1922 Committee, la commissione del Partito che gestisce l'elezione del leader, a decidere il calendario di tutte le votazioni e che ha anche il potere di cambiare le regole per l'elezione prima che venga avviato il processo.

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero