È un processo lungo e complicato quello attraverso il quale, se le attuali regole verranno confermate, i conservatori dovranno scegliere un nuovo leader che diventerà poi automaticamente il nuovo premier britannico. Si prevede che potrà durare anche fino al prossimo autunno, e fino ad allora Boris Johnson, che oggi è stato costretto da quella che lui ha denunciato come 'la mentalità del branco' dei suoi colleghi di partito a dimettersi da leader, ha detto che intende rimanere premier. È questa la scelta che solitamente fanno i premier dimissionari, ma vi sono diversi esponenti conservatori che sono a disagio con l'idea che Johnson rimanga ancora per settimane, se non mesi a Downing Street.
Ipotesi Raab ad interim
Come l'ex premier John Major che afferma sarebbe saggio che il vice premier Dominic Raab diventi premier ad interim.
La procedura per il prossimo primo ministro
Al primo round, i candidati devono ottenere almeno il 5% dei voti - pari ora a 18 deputati - per rimanere in gioco. Al secondo, la percentuale raddoppia al 10% dei voti, cioè 36 deputati. Nei round successivi, vengono di volta in volta eliminati i candidati che hanno ottenuto meno voti. Così fino a quando rimangono solo due candidati. A questo punto saranno tutti i membri del partito conservatore, non solo più i deputati, a partecipare ad all'elezione per scegliere il nuovo leader, che automaticamente diventerà anche il nuovo premier. È l'ormai famoso 1922 Committee, la commissione del Partito che gestisce l'elezione del leader, a decidere il calendario di tutte le votazioni e che ha anche il potere di cambiare le regole per l'elezione prima che venga avviato il processo.
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