OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La Russia sta utilizzando nel conflitto ucraino «armamenti eccezionalmente letali», comprese bombe a grappolo e termobariche. Se fino a ieri l'accusa dell'uso da parte di Putin di armi vietate dalla convenzione di Oslo viaggiava solo su canali non ufficiali, ora è diventata pubblica. A lanciarla è stata l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield intervenendo al Palazzo di Vetro prima del voto sulla risoluzione contro Mosca per l'invasione.
Ucraina, la strage di civili. E la Russia nasconde le vittime tra i propri militari
Cosa sono le bombe a grappolo?
Le bombe a grappolo, o cluster bombs, sono vietate dagli accordi internazionali, non sottoscritti però dalla Russia e dall'Ucraina stessa, oltre che dagli Stati Uniti. Vengono sganciate dall'alto e sono munizioni, che ne contengono a loro volta delle altre - da qui la definizione "a grappolo" -, che colpiscono vaste aree con grande potenza distruttiva. Il rischio per i civili sono gli inneschi ritardati, che le rendono pericolose anche a distanza di ore. Molte sub-munizioni infatti planano accompagnate dai paracadute, che gli permettono di depositarsi senza innescarsi nell'immediato.
Le termobariche
A denunciare in prima battuta l'utilizzo di termobariche (o vacuum bombs) in Ucraina è stata la "Cnn", che ha fotografato alcuni Tos-1 russi, ossia il cosiddetto "Burattino" utilizzato per lanciarle. Ma come funzionano? Inizialmente esplodono rilasciando nell'aria una nuvola di carburante o materiale simile alla polvere. A quel punto la nuvola si accende, producendo una palla di fuoco e un'onda d'urto che si espande in tutte le direzioni. Possono distruggere gli edifici, provocare grandi incendi e bruciare gli organi interni delle persone.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero