Sono raddoppiati negli ultimi 20 anni i casi di tumore alla tiroide, la neoplasia del sistema endocrino più diffusa, sesta per frequenza nelle donne che sono colpite 3...
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«In presenza di un nodulo tiroideo neoplastico - precisa Giustina - la questione centrale è la sua stadiazione, ossia la valutazione delle sue caratteristiche che portano alla scelta del relativo trattamento». Infatti, «a seconda del cosiddetto profilo di rischio del nodulo si opta per la chirurgia (parziale o radicale) e l'eventuale stadiazione e/o trattamento a base di radioiodio (I131)». E dopo l'intervento? Secondo l'esperto, «un corretto approccio post-chirurgico nella gestione del paziente con carcinoma tiroideo differenziato prevede una ristadiazione (ablazione del residuo), atto quasi esclusivamente diagnostico nei pazienti con rischio intermedio basso di recidiva; un trattamento adiuvante con maggiori dosi di radioiodio nelle forme biologicamente più aggressive, e un trattamento di maggiore impegno nella malattia metastatica conclamata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero