La sindaca di Amsterdam vuole chiudere il quartiere a luci rosse: «Stop alla tratta degli esseri umani»

Femke Halsema
Femke Halsema, prima sindaca di Amsterdam, dichiara guerra al quartiere a luci rosse. L'obiettivo della prima cittadina, che a lungo ha guidato in Parlamento il partito...

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Femke Halsema, prima sindaca di Amsterdam, dichiara guerra al quartiere a luci rosse. L'obiettivo della prima cittadina, che a lungo ha guidato in Parlamento il partito dei Verdi di Sinistra, è quello di combattere «il traffico degli essere umani» e ridurre il numero di turisti in quelle parte della città. La proposta sarà discussa entro l'estate dal consiglio comunale ma sta provocando un acceso dibattito in città.  «Questi obiettivi non sono negoziabili - dichiara la sindaca eletta nel giugno del 2018 con i Verdi -  Le 330 vetrine a luci rosse presenti nel centro storico sono diventate un’attrazione turistica, c’è gente che passa solo per farsi un selfie o per prendere in giro chi ci lavora. Inoltre, la tratta di esseri umani, la frode e il riciclaggio di denaro sporco non sono più ammissibili. Le donne che si prostituiscono sono prevalentemente straniere e spesso non sappiamo come siano finite qui. Infine voglio meno disagi per i residenti e gli imprenditori».


 A insorgere contro la proposta della prima cittadina sono le associazioni che difendono i diritti delle prostitute. Secondo un sondaggio condotto tra oltre 170 lavoratrici del sesso è risultato che il 93% non è d’accordo con l’idea di trasferire il quartiere a luci rosse in altre zone della città.
«Il motivo è semplice - spiega "Foxxy", portavoce del movimento "Red Light United al quotidiano Het Parool - Non vogliamo perdere i nostri clienti. Le prostitute sono persone e hanno diritto a un posto di lavoro. Spostarci fuori città non è un'opzione perché i clienti non sapranno dove trovarci. La sindaca Will Halsema è pronta anche a organizzare viaggi in autobus per portare i clienti-turisti in periferia?»Sociologa e giornalista, 53 anni e due bambini, la prima sindaca di Amsterdam è anche regista e scrittrice. Uno dei suoi libri Pluche racconta la sua esperienza nella politica nazionale e le ragioni per cui aveva deciso di abbandonarla. Su twitter aveva 300 mila follower ma è dovuta uscire per  gli «urlatori anonimi, gli haters e i troll».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero