Ancona, sorpreso dalla compagna mentre si droga. Giovane papà si taglia le vene per la vergogna

Ancona, sorpreso dalla compagna mentre si droga. Giovane papà si taglia le vene per la vergogna
Scopre il compagno che si sta drogando, lui per la vergogna fugge e tenta di tagliarsi le vene. E' successo ad Ancona, nel quartiere di Collemarino. Una trentenne...

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Scopre il compagno che si sta drogando, lui per la vergogna fugge e tenta di tagliarsi le vene. E' successo ad Ancona, nel quartiere di Collemarino. Una trentenne anconetana, nel transitare a piedi in via Celli, notava parcheggiata l’autovettura del convivente di pochi anni più grande di lei il quale era intento ad iniettarsi della sostanza stupefacente. La donna sconvolta da quanto visto si precipitava immediatamente presso l’abitazione ed in preda allo sconforto iniziava a lanciare dal balcone alcuni effetti personali del compagno il quale si allontanava con la propria autovettura.


L’uomo inviava con la sua utenza telefonica un sms alla donna, madre del loro figlio di 8 anni, con il seguente testo: «Quando sarà grande digli che lo amavo vale anche per te». Ricevuto tale sms, non riuscendo a contattarlo, la donna denunciava quanto accaduto ai Carabinieri di Collemarino. Attraverso una serie di accertamenti da parte dei militari, con l’ausilio di una fonte confidenziale, si risaliva ad un ulteriore numero di utenza telefonica cellulare in uso all’uomo ma non conosciuta ai familiari. Veniva quindi contattato ed alla richiesta di dove si trovasse, rispondeva di essere davanti all’ospedale e di essersi tagliato le vene.


Appresa tale notizia i militari della Stazione Carabinieri di Collemarino si precipitavano presso l’Ospedale di Torrette. Nel corso della perlustrazione veniva individuata l’autovettura dell’uomo con lo stesso seduto ancora a bordo lato guida e con in mano un taglierino con cui si era già procurato vistose ferite da taglio sul braccio sinistro e se ne stava procurando delle altre. Avvicinatisi all’autovettura chiusa dall’interno, i militari iniziavano ad instaurare un dialogo col soggetto allo scopo di indurlo ad interrompere tale condotta. Dopo qualche minuto, con non poca fatica, riuscivano a riportarlo alla calma facendogli sbloccare le portiere dell’autovettura in modo da poter accedere all’interno dell’abitacolo sottraendogli il taglierino. Sul posto interveniva personale sanitario in servizio presso il vicino pronto soccorso già preventivamente allertato, e unitamente allo stesso l’uomo veniva adagiato su di una barella e condotto all’interno della struttura ospedaliera.


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Il Messaggero