Ragazzo picchiato dalla baby-gang nel parco di Latina, il video finisce sui social

Ragazzo picchiato dalla baby-gang nel parco di Latina, il video finisce sui social
E' il solito copione che si ripete sempre più spesso tra i gruppi di giovanissimi. Un like di troppo, una parola considerata fuori posto, un apprezzamento per una...

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E' il solito copione che si ripete sempre più spesso tra i gruppi di giovanissimi. Un like di troppo, una parola considerata fuori posto, un apprezzamento per una ragazza. La scintilla che fa scattare la violenza del branco può arrivare da un momento all'altro, all'improvviso, senza una vera motivazione.

La storia di un 14enne di Latina è emblematica. Il ragazzo, che chiameremo Mauro, è finito nel mirino di un gruppo di amici con un leader particolarmente violento. E' bastato un incontro casuale, davanti alla sede centrale delle Poste di Latina, per scatenare la violenza del gruppo: Mauro è stato picchiato dalla baby-gang in pieno centro, per fortuna senza conseguenze troppo pesanti. Ma, come spesso accade, l'incubo non è finito lì. La gang di ragazzini promette ulteriori conseguenze, volano minacce e parole grosse. Mauro, ragazzino anche lui, cade nella trappola e accetta un appuntamento per la settimana successiva. Una sorta di resa dei conti per questioni banali, gelosie adolescenziali per una ragazza contesa e un presunto sgarbo di Mauro nei confronti del leader rivale.

L'appuntamento viene fissato in un luogo molto frequentato dai ragazzini di quella età, il parco comunale Falcone-Borsellino. Mauro si presenta da solo, forse pensando di fare i conti con il suo rivale, ma la situazione è completamente differente. Ad attenderlo c'è un gruppetto pronto a intervenire. Mauro, di corporatura robusta, viene selvaggiamente picchiato dalla baby-gang, dieci contro uno. Intorno tanti ragazzini che filmano tutto con i telefonini. Il ragazzo riporta lesioni consistenti, chiede aiuto ai genitori, viene medicato ma l'episodio non viene denunciato alla polizia.

«So perfettamente che abbiamo sbagliato - racconta la mamma del ragazzo - ma in quel momento è prevalsa la volontà di non andare avanti, di chiudere lì questa brutta storia, sperando di dimenticare tutto al più presto. E' stato un errore e vorrei lanciare questo messaggio agli altri genitori che vivono situazioni simili: occorre denunciare, anche se sembra difficile e faticoso».

Il dolore più grande, dopo l'aggressione fisica, è arrivato dopo. «In poco tempo è stato pubblicato nelle chat dei ragazzi - racconta la mamma - il video dell'aggressione a mio figlio, è stato scioccante vedere quelle immagini, una violenza inaudita».

Dall'episodio sono passate alcune settimane, l'incubo di Mauro sembra finalmente finito. Ora lui ha voluto dedicare al tema del bullismo la sua tesina per l'esame di terza media. «Un modo - commenta la mamma - per metabolizzare un'esperienza drammatica che l'ha fortemente segnato. Essere genitori in questo momento è molto complesso, questi episodi accadono frequentemente e quasi sempre non vengono denunciati, un errore che ho commesso anche io. Dobbiamo mantenere un'attenzione altissima».



marco.cusumano@ilmessaggero.it
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