Sezze, sulla statua di San Lidano nulla di fatto in Consiglio: punto rinviato a data da destinarsi

Sezze, sulla statua di San Lidano nulla di fatto in Consiglio: punto rinviato a data da destinarsi
Si è concluso con un nulla di fatto il consiglio comunale che avrebbe dovuto deliberare sull'opportunità di accettare la donazione di una statua raffigurante San...

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Si è concluso con un nulla di fatto il consiglio comunale che avrebbe dovuto deliberare sull'opportunità di accettare la donazione di una statua raffigurante San Lidano, dopo un lungo e acceso dibattito, il sindaco, Sergio Di Raimo ha proposto all'assemblea di ritirare il punto all'ordine del giorno e rinviare la discussione sull'affaire statua a data da destinarsi. La seduta, tenutasi eccezionalmente presso l'Auditorium Mario Costa, si era aperta con un primo colpo di scena che ha visto il sindaco sottoporre all'assise l'eventualità di apportare una piccola modifica al progetto iniziale che, inizialmente, prevedeva la collocazione della statua raffigurante il santo patrono al centro del piazzale del Belvedere, posta su di un piedistallo alto circa un metro e trenta. Proprio sul piedistallo si è concretizzata la variazione proposta dal primo cittadino che ha avanzato l'ipotesi di eliminarlo del tutto o, alternativamente, ridurne significativamente l'altezza.


«Questa modifica potrebbe mettere d'accordo tutti - ha spiegato Di Raimo - in questo modo il nostro patrono, San Lidano d'Antena, diverrebbe un santo tra gli uomini, restando, figurativamente, con i piedi per terra. Inoltre - ha chiosato il primo cittadino - riducendo l'altezza dell'opera, non si avrebbe alcun ostacolo al panorama del Belvedere». Una proposta che ha certamente colto di sorpresa i membri della maggioranza consiliare che, alla luce dei nuovi sviluppi, hanno chiesto di sospendere la seduta per potersi confrontare privatamente. Dopo un colloquio durato oltre 40 minuti, gli esponenti della maggioranza hanno ripreso posto tra le poltrone del teatro Costa e il sindaco ha comunicato di aver condiviso con i colleghi una seconda proposta, diversa da quella avanzata ad inizio seduta, che evidentemente non era riuscita a convincere l'intera maggioranza. «La seconda proposta l'ho fatta in privato alla maggioranza - ha spiegato - È più invasiva rispetto alla prima. Siamo orientati tutti su questa proposta, dunque ritiriamo il punto. Voglio andare avanti con il sostegno della totalità degli esponenti della maggioranza, quella di rimuovere il piedistallo non ha trovato il favore di 3 esponenti, per questo, rinvieremo a un prossimo consiglio la discussione sull'altra proposta che, al contrario, pare aver messo tutti d'accordo». Riserbo assoluto, fino al prossimo consiglio, sulla natura della seconda proposta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero