Latina, i consorzi di Valmontorio: «Non scordateci di nuovo»

Latina, i consorzi di Valmontorio: «Non scordateci di nuovo»
Raccolta dei rifiuti porta a porta ok, da aprile scorso, e da domani via libera alla linea 209 del trasporto pubblico locale estesa in strada Valmontorio e strada Alta, sul...

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Raccolta dei rifiuti porta a porta ok, da aprile scorso, e da domani via libera alla linea 209 del trasporto pubblico locale estesa in strada Valmontorio e strada Alta, sul litorale di Latina. «La rinascita dei consorzi è iniziata con il piede giusto, ora serve continuità per non disperdere gli sforzi compiuti», commentano alcuni residenti.


Nunzia Carleo, presidente del Santa Rosa, Emiliano De Santis e Emanuele Allouche, rispettivamente presidente e consigliere del San Pietro, mostrano soddisfazione per i risultati raggiunti in pochi mesi colloquiando con la giunta di Damiano Coletta e ora rivolgono un appello all'amministrazione guidata dal commissario straordinario Carmine Valente, e a quella che sarà eletta il prossimo anno, affinché le 40mila persone che abitano nei 10 consorzi residenziali abbiano servizi al pari degli altri cittadini.
«Ne vale anche per la riqualificazione dell'intera zona compresa tra Foce Verde, Sabotino e Borgo Santa Maria, del tratto di litorale più bello di Latina, vicino a Torre Astura precisa la signora Carleo E' un beneficio per la collettività e per il rilancio dell'economia in quest'area.


LA STORIA
I dieci consorzi - anzi 11 perché ci sarebbe anche il Santa Rita che però si è sciolto poco tempo fa - sono nati negli anni Sessanta quando si costruiva liberamente senza pensare alle autorizzazioni. E così centinaia di lotti agricoli sono stati edificati per la seconda casa a due passi dal mare. Cinque si trovano in strada Valmontorio, due in strada Macchiagrande, due in strada Alta e uno in strada Astura. Oggi i consorzi rientrano nei cosiddetti nuclei abusivi sorti spontaneamente, e negli ultimi decenni è aumentata la popolazione residente in sottrazione a quella costituita da villeggianti.

STATO DELL'ARTE
«Il 98% delle abitazioni sono state sanate», spiega De Santis ricordando che ad inizi anni Duemila alcune costruzioni sono state demolite dal Comune non avendo concesso il condono. «Quello che a noi serve aggiunge - è il Piano di recupero per consentirci di realizzare tutte le opere di urbanizzazione. Serve una variante per il cambio di destinazione d'uso dei terreni. Eravamo in attesa, da parte dell'assessore Remigio Coco, delle linee guida per portare avanti questo discorso, ma la giunta è caduta e non vorremmo che questo percorso venisse interrotto».
Grazie ad un accordo, sottoscritto nel 1998, con il Comune di Latina, i consorzi hanno potuto realizzare la rete idrica ed oggi gli abitanti sono utenti di Acqualatina. Tutto bene? «Quasi risponde De Santis Il consorzio Astura ha un unico contatore e non riesce ad ottenere da Acqualatina la separazione delle utenze. E questo è un dramma per l'amministrazione del consorzio che deve fronteggiare anche le spese di chi non paga la sua quota o lo fa in ritardo».
In virtù dello stesso accordo del 1998, i consorzi hanno realizzato l'80% della rete fognante, che però resta senza collegamento al depuratore. «Questa situazione è ferma dal 2007 e i consorziati si avvalgono dei servizi di autospurgo», commenta De Santis non nascondendo la possibilità che qualcuno possa scaricare illegalmente i liquami nel corso d'acqua più vicino, con gravi conseguenze per l'ambiente. «Ci è stato spiegato aggiunge Allouche che ora il problema è il ponte sul Mascarello. Bisogna attendere la ricostruzione perché la struttura progettata prevede sottoservizi, quindi i tubi passeranno al di sotto del nuovo ponte».

Quaranta nuclei abusivi nel territorio di Latina, ci vivono 40.000 abitanti
LE RICHIESTE
«Se per acqua e fogne ci siamo avvalsi dell'accordo del '98 afferma De Santis senza il Piano di recupero dei nuclei sorti spontaneamente non possiamo realizzare la pubblica illuminazione, strade e marciapiedi. Qui ora è un po' tutto approssimativo, perché non ci vengono rilasciate le autorizzazioni se non approvano il Piano. Quindi, questa è una delle nostre priorità, l'altra è l'allaccio al depuratore. Ne aggiungo una terza: la possibilità di realizzare a nostre spese aree verdi attrezzate nei lotti acquisiti dal Comune, a seguito delle demolizioni, da destinare a verde pubblico».
La lista delle cose da fare è lunga: dei dieci punti sottoposti a Coletta ne sono stati portati a termine due, il porta a porta e la linea di Tpl. «Ci rendiamo conto che sono le cose più semplici afferma Allouche ma almeno è un punto di partenza. Il porta a porta' ha migliorato l'igiene e in quanto al bus è una conquista. La linea c'era già, quella di Sabotino, è stato soltanto esteso il percorso negli orari scolastici, utili per i nostri figli. Ci aspettavamo qualche orario in più, ma è un punto di partenza».


I tre amministratori, in attesa di un incontro con il commissario, ricordano di aver chiesto al Comune la realizzazione di un marciapiede, con relativo impianto di illuminazione, per la strada Valmontorio percorsa soprattutto in estate dai pedoni che escono dai consorzi per recarsi al mare: «E' una questione di sicurezza», conclude Carleo.
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Il Messaggero