Don Gianni Checchinato diventa vescovo, la cerimonia al Sacro Cuore

Monsignor Checchinato (a destra) abbracciato da monsignor Petrocchi
Una cerimonia suggestiva e toccante quella celebrata questo pomeriggio nella chiesa del Sacro Cuore di Latina per l'ordinazione episcopale di Giovanni Checchinato, terzo...

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Una cerimonia suggestiva e toccante quella celebrata questo pomeriggio nella chiesa del Sacro Cuore di Latina per l'ordinazione episcopale di Giovanni Checchinato, terzo vescovo della provincia pontina e primo per il capoluogo. In una sala gremita, con tre maxi schermi allestiti anche all'esterno del piazzale e dentro la curia, Giovanni Checchinato, parroco di Santa Rita, è diventato vescovo e ora si appresta a raggiungere la diocesi di San Severo, a Foggia, dove il 6 maggio prossimo farà il suo ingresso ufficiale.

 
La celebrazione è stata presieduta dal vescovo Mariano Crociata, ordinante principale. Accanto a lui Lucio Angelo Renna, vescovo emerito di San Severo, e Felice Accrocca, arcivscovo di Benevento. 
«I nostri preti e i nostri fedeli - ha detto il vescovo Crociata durante l'omelia - hanno bisogno non di autoritarismo ma di autorevolezza, di paternità e non di paternalismo, non di diplomazia ma di serietà, fedeltà e coerenza. Penso con trepidazione al fatto che tante persone hanno messo la loro vita nelle nostre mani e tremo all'idea che possano alla fine sentire di essere in mano di nessuno. Ti accompagnamo con questi pensieri - ha proseguito il vescovo - e soprattutto con la preghiera, la stima e l'affetto caro don Gianni». 
Concluso il rito dell'ordinazione e della benedizione ai fedeli presenti, Giovanni Checchinato ha invece voluto ringraziare la sua città, la diocesi, la sua famiglia, i fedeli e i vescovi del Lazio. «Se Dio mi sta scegliendo - ha detto - vuol dire che un giocatore d'azzardo. E' vero. Dio è un giocatore d'azzardo con noi, perché il suo amore non è mai misurato, calcolato, mai dato a chi assicura solo garanzie, ma regalato in sovrabbondanza, sprecato... E viene da chiedersi come possa il Signore scommettere tanto su di noi e su di me. Ma verrà un giorno in cui glielo chiederò e sono sicuro che continuerà ancora una volta a sorprendermi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero