Latina, la gang dei baby-bulli: umiliazioni al disabile sulla panchina, veniva spogliato e legato

Nei video si vede il gruppetto di ragazzini che si avvicina al disabile accerchiandolo e deridendolo

Disabile maltrattato e umiliato da gang di bulli di 12 anni di Latina
Hanno preso di mira per mesi un disabile con problemi psichici che incontravano spesso in un centro commerciale di Latina, umiliandolo in diversi modi, addirittura legandolo a una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Hanno preso di mira per mesi un disabile con problemi psichici che incontravano spesso in un centro commerciale di Latina, umiliandolo in diversi modi, addirittura legandolo a una panchina per poi spogliarlo o facendosi baciare i piedi. La Procura per i Minori di Roma indaga su una terribile serie di episodi di bullismo con protagonisti ragazzini di appena 12 anni.

LE INDAGINI


Tutto è iniziato all’interno di un centro commerciale di Latina dove il gruppetto ha iniziato a molestare il disabile, approfittando della sua gentilezza: l’uomo infatti si mostrava sempre sorridente con loro e spesso comprava panini e bibite per i ragazzi. Invece di essere riconoscenti, i giovanissimi hanno rubato la bicicletta dell’uomo iniziando a correre nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale colpendo tutte le auto in sosta e spaccando a calci gli specchietti retrovisori.


I clienti del centro, proprietari delle auto danneggiate, si sono rivolti alla direzione che ha visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza individuando rapidamente i ragazzini. Dopo la denuncia e l’identificazione, le famiglie sono state convocate e informate dei fatti. Ma intanto sono proseguite le analisi sui video registrati dal circuito interno che hanno portato alla luce anche altri episodi che nulla avevano a che vedere con il vandalismo nel parcheggio.


LE AGGRESSIONI


In alcuni video si vedeva il gruppetto di ragazzini che si avvicinava al disabile, accerchiandolo e deridendolo in maniera evidente. Il caso è stato affidato alla Procura per i  Minori di Roma che ha ulteriormente approfondito gli episodi, affidando gli accertamenti alla polizia. Il sostituto procuratore Anna Maria Altieri ha nominato come consulente la psicologa e criminologa Alessia Micoli, esperta di casi di bullismo e di devianza minorile. Nel frattempo la polizia ha approfondito altri episodi avvenuti sempre a danno del disabile di 46 anni. 


LEGATO AL PARCO


In un caso i ragazzini avevano deciso di “divertirsi” legando l’uomo a una panchina in un parco che si trova nella periferia di Latina, nel quartiere “Q4”. Lui, secondo quanto ricostruito, non si è reso pienamente conto della gravità del gesto. L’episodio invece è stato ricostruito dagli investigatori che sottolineano la pesante umiliazione subita dalla vittima. 

In un’altra occasione l’uomo è stato parzialmente spogliato, sempre con l’obiettivo di ridicolizzarlo approfittando del suo disagio e del suo essere sostanzialmente indifeso. E ancora i ragazzini avrebbero addirittura costretto l’uomo a baciare i piedi a uno di loro.

I giovanissimi, alcuni dei quali figli di professionisti di Latina, approfittavano ampiamente della bontà dell’uomo e della sua voglia di aiutarli. Spesso infatti il 46enne si avvicinava a loro chiedendo se avessero mangiato, per poi offrire panini e bibite a tutti. Gesti di ingenua e naturale gentilezza, di fronte ai quali i bulli reagivano nel peggiore dei modi, ovvero approfittando della situazione e anzi umiliando una persona fragile, con problemi psichici evidenti.


I VIDEO


I ragazzi hanno anche realizzato dei video per documentare le loro “imprese” e ora gli investigatori stanno lavorando per capire quale tipo di diffusione abbiano avuto questi file. In questi casi tuttavia è difficile ricostruire il percorso di un filmato che potrebbe essere stato condiviso su diverse piattaforme e cloud, con account falsi o pseudonimi difficili da individuare.


«ERA SOLO UN GIOCO»


Alcuni dei ragazzini coinvolti sono stati ascoltati dagli investigatori, alla presenza del personale specializzato per tutelare psicologicamente i minorenni e aiutarli nell’esposizione dei fatti. Si sono giustificati dicendo che per loro «era solo un gioco» e che non volevano fare del male al disabile, segno evidente di una scarsa consapevolezza della gravità di questi gesti.


Recentemente la Procura dei Minori è intervenuta a Latina anche per indagare su un altro caso che riguarda 9 ragazzini di appena 13 anni che hanno realizzato immagini pornografiche con l’app “Bikinioff”, spogliando virtualmente 5 loro compagne di scuola e una prof, per poi diffondere le immagini su social network, whatsapp e telegram.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero