Comune di Pontinia, corruzione e turbativa d'asta: sei arrestati e sei indagati

Comune di Pontinia, corruzione e turbativa d'asta: sei arrestati e sei indagati
Corruzione e turbata libertà di scelta del contraente nel Comune di Pontinia: sono queste le accuse - oltre al falso ideologico e la truffa - contestate da Procura e...

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Corruzione e turbata libertà di scelta del contraente nel Comune di Pontinia: sono queste le accuse - oltre al falso ideologico e la truffa - contestate da Procura e Guardia di Finanza a sei persone che sono finite agli arresti domiciliari. Complessivamente sono 12 gli indagati. Per sei il gip ha disposto la custodia cautelare ai domiciliari, sono l'assessore di Pontinia Luigi Subiaco, Raffaele Scirè e Gianfranco Castellano, professionisti di Latina, Maurizio Filiberti e Giorgio Sottile di Roma. Tra gli altri indagati il sindaco di Pontinia e presidente della Provincia, Carlo Medici.


L'inchiesta dei pm Luigia Spinelli e Giuseppe Bontempo ha coinvolto pubblici funzionari,  professionisti e imprenditori. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria ed eseguite anche mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno messo in evidenza un collaudato sistema corruttivo attuato tra pubblici funzionari e professionisti pontini con alcuni imprenditori romani, ai danni del Comune. 
In particolare, gli indagati, in concorso tra loro, si sono attivati per pilotare l’affidamento del servizio di riscossione dei tributi del Comune di Pontinia, con l’intento di consentire l’aggiudicazione a una specifica società in cambio della promessa di future utilità.

Ciò è avvenuto attraverso la predisposizione concordata degli atti propedeutici all’affidamento.
Le promesse illecite sono consistite nell’assunzione della figlia del pubblico ufficiale corrotto presso una delle società interessate, nonché nell’affidamento, a uno dei professionisti coinvolti, dell’incarico di consulente per la gestione del contenzioso legale, derivante dalla riscossione dei tributi.


«L'operazione odierna - sottolinea il comando provinciale delle Fiamme Gialle - s’inquadra nel più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza a contrasto della corruzione e a tutela del buon andamento della Pubblica Amministrazione, degli onesti e della sana competizione tra imprese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero