«Noi trattiamo da sempre patologie respiratorie e non abbiamo mai avuto casi di personale infettato, l'uso della mascherina è la prima barriera e lo dico...
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La professoressa ha spiegato che dopo mesi c'è una lente d'ingrandimento enorme su qualcosa che a marzo era sconosciuto: «Stiamo tamponando la situazione a 360 gradi, la maggioranza dei casi che vediamo è di asintomatici, in parte contagiosi. Occorre contenere i soggetti, il nostro reparto ha sempre funzionato, abbiamo avuto un periodo con tanti ragazzi e stranieri, ora siamo di nuovo tornati a pazienti italiani e l'età media è salita». Sono ultracinquantenni, serve ossigeno, casco, Cpap. La buona notizia è che c'è la prima terapia approvata «possiamo richiederla per uno studio compassionevole all'Aifa e grazie a un servizio garantito da polizia e carabinieri viene portata celermente in ospedale. Ha efficacia non ancora al 100% ma è ben codificata e soprattutto autorizzata, noi continuiamo a usare anche eparina per i potenziiali danni sui vasi e antinfiammatori» .
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Il Messaggero