TuteliAmo 2.0, Aprilia in piazza in difesa dell'ambiente

TuteliAmo 2.0, Aprilia in piazza in difesa dell'ambiente
Aprilia prova a fare squadra per tutelare l’ambiente, dopo l’incendio del 9 agosto che ha distrutto un impianto di trattamento rifiuti in zona industriale le cui...

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Aprilia prova a fare squadra per tutelare l’ambiente, dopo l’incendio del 9 agosto che ha distrutto un impianto di trattamento rifiuti in zona industriale le cui conseguenze inquinanti non sono state ancora del tutto chiarite. La finalità della manifestazione “TuteliAmo 2.0”, svolta ieri pomeriggio in piazza Roma, era quella di fare chiarezza su quanto accaduto un mese fa e avanzare proposte e perplessità agli amministratori comunali, presenti quasi al completo all’evento.


La risposta della cittadinanza non è stata massiccia: circa 200 i partecipanti, ma comitati di quartiere e associazioni c’erano tutti. Non sono mancati momenti di tensione quando a intervenire sono stati l’assessore all’ambiente Monica Laurenzi e il sindaco Antonio Terra, che hanno tentato di spiegare le ragioni per cui il problema ambientale sia da ricercare nella normativa nazionale che scavalca i Comuni nelle fasi autorizzatorie.

L’incontro è stato aperto dal presidente dell’Osservatorio nazionale amianto Ezio Bonanni, che ha esortato la popolazione a fare squadra per evitare che accadano altri disastri come quelli di Eco X a Pomezia e Loas ad Aprilia. A seguire, l’ambientalista Giorgio Libralato ha elencato le “armi” in mano ai Comuni per ostacolare tali impianti, uno su tutti adottare il giusto strumento urbanistico.

È stata poi la volta della piccola Alice Imbastari, la Greta Thunberg italiana – peraltro residente a Casello 45 tra Aprilia e Nettuno – e tra le voci più significative a livello nazionale del movimento Fridays for future. Nel suo discorso, interrotto più volte dagli applausi, Alice ha esortato tutti i cittadini a fare di più per il territorio e ha chiesto al sindaco di dichiarare l’emergenza ambientale. È stata poi la volta del coordinamento dei comitati di quartiere, che ha letto l’appello inviato alle più alte cariche dello Stato affinché siano accertate le responsabilità dell’incendio del 9 agosto. Dello stesso tenore l’intervento di Fabrizio Di Leonardo del comitato Bellavista che ha ricordato i tanti esposti inascoltati, presentati al Comune in materia di sversamenti, incendi, cattivi odori e discariche. «Vogliamo risposte attraverso atti concreti», ha detto.

C’è stato poi chi, come Elena Castellacci, ha chiesto a tutti di ridurre la produzione di rifiuti, e chi come l’attivista Ilenia Borace ha chiesto ai cittadini di reagire, facendo sentire la voce ed esercitando il diritto di accesso agli atti: «Abbiamo già bloccato due discariche ad Aprilia. Ora serve una nuova indagine epidemiologica e un cambio di rotta, basta bambini in visita agli impianti di trattamento rifiuti». Se Giovanni Battistuzzi di Città degli Alberi ha ripercorso il processo autorizzativo di Loas, l’apicoltore Francesco Locicero ha fatto presente come il 30% delle api stia morendo a causa dell’inquinamento. Infine è stata la volta dell’assessore Laurenzi, in prima linea già nel 2005 contro la centrale turbogas di Campo di Carne. L’assessore ha puntato il dito sul problema nazionale legato al ciclo dei rifiuti e chiesto ai legislatori di varare norme più stringenti.


«Per smaltire i rifiuti del porta a porta questi impianti servono – ha detto – ma chiedo alla mia città di indignarsi anche con chi ha allacci abusivi. Non cercate il nemico nell’amministrazione, siamo cittadini come voi». Dello stesso tenore l’intervento del sindaco Terra, interrotto più volte: «Capisco la vostra rabbia, ma questi impianti sono voluti dalla legge – ha spiegato – il Comune di Aprilia sta facendo la sua parte con gli strumenti a sua disposizione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero