Una villa usata abusivamente, anche violando le ultime norme di sicurezza varate dal Governo per l'emergenza coronavirus. Altro che "Io resto a casa", lo slogan...
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Sono stati i Finanzieri della Compagnia di Scafati che, in occasione dell’intensificazione dei controlli predisposti per la festa dell’otto marzo, hanno effettuato un controllo all’interno di una villa che, su alcuni volantini circolati in città nei giorni scorsi e sulla cartellonistica esposta all’ingresso, veniva reclamizzata come location per eventi e cerimonie, presso la quale, nella particolare occasione, si sarebbe tenuto un evento ad hoc, così come, tra l’altro, pubblicizzato anche sui principali social media. Quando i militari sono entrati nella struttura, tutto faceva pensare ad un ristorante in piena regola: camerieri addetti a servire ai tavoli oltre 50 commensali, un responsabile di sala, cuochi intenti a preparare le pietanze del menù all’interno di una cucina dotata di attrezzature professionali. Quando, però, è stato chiesto al proprietario di esibire la licenza commerciale e le autorizzazioni previste, questi ha ammesso di esserne sprovvisto: una vera e propria attività di ristorazione “in nero”. Anche le 7 persone trovate a svolgere attività lavorativa sono risultate non regolarmente assunte. Al proprietario della struttura, pertanto, oltre alle violazioni in materia di impiego di lavoratori in nero, è stata contestata l’illecita somministrazione di alimenti e bevande che prevede la sanzione amministrativa del pagamento di una somma fino a 15.000 euro.
Data la generale situazione di abusivismo constatata, le Fiamme Gialle hanno approfondito il controllo e, con la collaborazione di tecnici specializzati della società di gestione della rete, appositamente intervenuti sul posto, hanno riscontrato la flagranza del furto di energia elettrica, realizzato attraverso un sofisticato quanto pericoloso sistema di by-pass collegato ad alcuni pannelli fotovoltaici, che consentiva l’allaccio illegale alla rete pubblica: addirittura grazie a questo sistema l'Enel rimborsava al proprietario il costo della stessa energia accumulata illegalmente.
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Il Messaggero