Momenti di tensione stamattina a Napoli, durante il corteo organizzato per i funerali di Ugo Russo, il ragazzo di 15 anni ucciso mentre, armato di una pistola poi rivelatasi una...
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Parenti e amici del giovane intendevano far sfilare la bara per le strade del centro, malgrado i divieti.
La tentata rapina costata la vita a Ugo Russo è avvenuta nella notte tra sabato 29 febbraio e domenica primo marzo, nella zona di Santa Lucia a Napoli. L'indomani ignoti esplosero colpi di pistola all'esterno della caserma Pastrengo, sede del comando provinciale dell'Arma: episodio dal quale ha preso le distanze Vincenzo Russo, papà di Ugo, che insiste invece nel chiedere la verità sulla morte del figlio. Sul fronte delle indagini gli inquirenti attendono ora le relazioni dei consulenti inerenti l'esame autoptico e i rilievi balistici anche se, da qualche giorno, a questi elementi probatori si è aggiunto anche un audio, mandato in onda dalla trasmissione «Quarto Grado». Il file è stato acquisito e l'obiettivo della Procura è ascoltare «dal vivo» le parole del presunto testimone oculare di quella tentata rapina sfociata in tragedia. La versione dei fatti resa da questo presunto testimone avvalorerebbe pienamente quella fornita dal militare ai magistrati titolari dell'indagine (il pm Simone De Roxas e il procuratore aggiunto Rosa Volpe) a cui il carabiniere ha detto di avere reagito perché si era sentito minacciato di morte. Ugo e il suo complice 17enne, poi fermato, stavano cercando di mettere a segno la rapina per racimolare soldi per andare in discoteca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero