Arriveranno già all'inizio della prossima settimana le iscrizioni nel registro degli indagati per quanto avvenuto a Casal Bruciato, periferia est di Roma, dove...
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Roma, Casal Bruciato come Torre Maura: «Gli zingari non li vogliamo, la casa agli italiani»
«I rom non sono uguali a noi». E lo studio di Piazza Pulita applaude il giovane ospite
Sulle recenti proteste razziste a Casal Bruciato la Digos ha depositato a piazzale Clodio una prima informativa da parte della Digos. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il sostituto Eugenio Albamonte hanno proceduto alla formale apertura di un procedimento per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, così come sancito dall'articolo 604 bis del codice penale.
Al momento il fascicolo è contro ignoti ma gli inquirenti proseguiranno nell'analisi dei video per identificare gli autori dei disordini. Nel provvedimento messo a disposizione dei magistrati dagli investigatori si ricostruiscono le varie fase dei disordini con l'individuazione di alcuni responsabili delle minacce contro la famiglia nomade a cui è stato assegnato l'appartamento. In particolare all'attenzione di chi indaga anche le immagini di un uomo, D.C., il simpatizzante di Casapound con giacchetto nero e testa rasata, che nel corso delle proteste ha gridato «ti stupro» verso una donna rom.
Anche oggi la zona di via Satta è stata presidiata dalle forze dell'ordine ma non si sono segnalate tensioni. Per quanto riguarda le violenze di Torre Maura i reati ipotizzati per i denunciati vanno dalla manifestazione non preavvisata all'incendio doloso, al danneggiamento, istigazione all'odio razziale, all'apologia del fascismo e all'interruzione di pubblico servizio. Intanto è partita una staffetta di solidarietà in favore della famiglia presa di mira con insulti e minacce a Casal Bruciato.
I volontari della associazione 'Nonna Roma' si stanno avvicendando in queste ore per «non lasciare mai solo, nemmeno di notte» il nucleo di 14 persone a cui è stata assegnata l'abitazione. Alla rete attorno alla numerosissima famiglia starebbero partecipando anche volontari di altre realtà come Arci e Opera Nomadi.
Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Camera, Roberto Fico, che giudica positivamente la decisione del sindaco Virginia Raggi. «Ha fatto bene a difendere i diritti delle persone che, appartenendo ad una graduatoria - ha detto la terza carica dello Stato - avevano diritto a una casa; ed era giusto così». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero