Torino, fabbro indagato per rogo: l'accusa è di incendio colposo

C'è un indagato per l'incendio che si è sviluppato venerdì nel palazzo di Torino tra piazza Carlo Felice e via Lagrange. ...

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C'è un indagato per l'incendio che si è sviluppato venerdì nel palazzo di Torino tra piazza Carlo Felice e via Lagrange.

Il rogo ha distrutto gli appartamenti dei piani alti di un intero isolato nel centro di Torino, tra piazza Carlo Felice e via Lagrange, proprio davanti alla stazione ferroviaria di Porta Nuova.

La procura ha iscritto nel registro un artigiano di 56 anni con l'accusa di incendio doloso. Si tratta di un fabbro che quella mattina stava installando una cassaforte nel muro dell'attico da dove è partito l'incendio, che si è propagato prima allr mansarde vicine e poi in quelle del condominio adiacente, un edifico ottocentesco. L'artigiano, che non lavora per la ditta Fiammengo, impegnata in opere di rifacimento sui tetti del 'Palazzo Lagrangè, è stato ascoltato dagli investigatori dei vigili del fuoco ai quali avrebbe raccontato che stava saldando quando è partita una fiammata dall'attrezzo.

Le scintille sarebbero entrate a contatto con il materiale isolante presente nell'intercapedine. Un'ipotesi che si era già fatta largo nelle ore immediatamente successive allo scoppio dell'incendio. Il titolare dell'inchiesta, il pm Alessandro Aghemo, dopo un sopralluogo, ha posto sotto sequestro l'attico di oltre 300 metri quadri da dove si sono sviluppate le fiamme, e gli attrezzi di lavoro dell'artigiano. La procura vuole vederci chiaro anche su chi ha commissionato i lavori al fabbro, visto che si stava ultimando la compravendita dell'alloggio con un compromesso già siglato tra la società immobiliare Emmegibi.

Nell'incendio sono andati a fuoco più di trenta appartamenti, molti di prestigio, che si affacciano oltre che su piazza Carlo Felice anche su corso Vittorio Emanuele II, su via Lagrange e sulla piazza omonima. Preoccupa il destino ancora incerto degli sfollati: sono 110 le unità immobiliari evacuate, anche se non tutte erano abitate. Non si sa ancora quando potranno rientrare nei loro alloggi. Anche oggi i vigili del fuoco sono stati impegnati tutta la giornata nelle attività di spegnimento dei 'fuochi nascostì, quelli scoperti quando vengono sollevate le macerie. Non destano preoccupazione per un possibile nuovo sviluppo delle fiamme, ma richiederanno molte altre ore di lavoro. Sono state poste anche delle transenne intorno ai negozi per evitare atti di sciacallaggio. Gli uomini dei vigili del fuoco e i tecnici del Comune di Torino stanno effettuando dei sopralluoghi per verificare lo stato della struttura. Dal primo al terzo piano non ci sono danni, ma è ancora presto per parlare del rientro degli evacuati e dalla riapertura delle attività commerciali,.

 

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Il Messaggero