Oggi pomeriggio alle 15,30 nella chiesa di San Giuseppe ad Aielli Stazione, si terranno i funerali della giovane 23enne, Sara Sforza, morta nel tragico incidente avvenuto sulla...
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Incidente in Abruzzo, Sara muore a 24 anni: schianto con un'auto guidata da un ubriaco
Il magrebino, Jarrar Ayoub, 25enne, indagato per omicidio stradale, per aver causato la morte della giovane Sara, è invece ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale dell'Aquila. Lo straniero è stato trovato positivo ai test di alcol e droga: aveva nel sangue un tasso di cocaina e di alcolici molto al di sopra dei limiti di legge. Tra l'altro il magrebino non doveva stare in Italia perché raggiunto da un decreto di espulsione dopo una condanna per traffico di sostanze stupefacenti, non era in possesso neppure della patente di guida regolare. Disponeva infatti solo di quella marocchina che non era stata regolarizzata in quanto non ancora in possesso del permesso di soggiorno.
Il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale, in serata, ha diramato una nota, con la quale precisa «Come segno di cordoglio e di vicinanza di tutti gli aiellesi, con ordinanza sindacale, ho proclamato il lutto cittadino. Per la nostra comunità sarà giornata di dolore immenso. Mi auguro che sia un momento di condivisione del lutto e di rispetto nei confronti della famiglia che ha espressamente richiesto riservatezza e discrezione per il giorno delle esequie».
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Ieri mattina, i carabinieri sono tornati sul luogo dell'incidente e hanno sentito anche alcuni testimoni per riferire al magistrato inquirente che nei prossimi giorni deciderà se richiedere un provvedimento cautelare. Intanto la petizione sul web Giustizia per Sara rivolta al Ministro della Giustizia, ha raggiunto le seimila firme. A Celano, dove risiedono molti parenti della vittima si è creata tensione per la decisione adottata dalla Procura di non arrestare il giovane marocchino. Sulla vicenda ieri sono intervenuti, il coordinatore della Lega Abruzzo, Luigi D'Eramo: «L'assurda morte di Sara merita risposte ferme e immediate da parte dello Stato», e l'assessore regionale Guido Liris: «Colui che ha procurato il danno e la morte di Sara non deve essere fermato e incarcerato perché marocchino e straniero, ma semplicemente perché è colpevole».
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Il Messaggero