È stata trovata dai carabinieri l'auto utilizzata dalla banda che venerdì sera è entrata nell' abitazione di Monterotondo, alle porte di Roma, per...
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segno un furto terminato con il proprietario che ha sparato ferendo uno dei ladri, un 16enne di origini albanesi. Sulla macchina, ritrovata a Roma, sono in corso i rilievi per poter isolare impronte e trovare altri elementi utili alle indagini.
Si tratta di un veicolo a noleggio. Gli investigatori avrebbero
già dei nomi su cui stanno lavorando per dare un volto ai
quattro componenti del gruppo. Il 16 enne era stato scaricato in gravi condizioni, con ferite d'arma da fuoco, davanti al pronto soccorso mezz'ora dopo un furto in abitazione, alle porte di Roma, terminato con il proprietario che ha sparato ai ladri. Per chi indaga non si tratterebbe di una coincidenza ma di due episodi collegati. L'allarme è scattato venerdì sera quando il 16enne albanese è stato lasciato da una macchina davanti al pronto soccorso del policlinico Gemelli a Roma che è poi ripartita a tutta velocità. Il ragazzo che aveva una ferita d'arma da fuoco all'addome con diverse lesioni è stato operato d'urgenza. Sul caso è intervenuto anche Salvini: «Se non avesse fatto il rapinatore starebbe bene», ha detto il ministro dell'Interno.
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Ora è ricoverato in terapia intensiva pediatrica. La prognosi è al momento riservata, ma le condizioni sembrerebbero stabili. I primi ad intervenire sono stati i poliziotti della squadra mobile di Roma. Poi le indagini sono passate ai carabinieri di Monterotondo, coordinati dalla Procura di Tivoli, che si stavano occupando di un furto in abitazione avvenuto poco prima e probabilmente collegato proprio a quel ferimento. A dare l'allarme lo stesso proprietario che ha contattato il 112 raccontando di aver sorpreso una banda di ladri in casa e di aver sparato. A quanto ricostruito il proprietario di casa, un 29enne, avrebbe esploso più colpi con una pistola regolarmente detenuta per uso sportivo.
Avrebbe raccontato di aver visto i malviventi in soggiorno, entrati nell'abitazione forzando una porta finestra, probabilmente perché pensavano di non trovare nessuno all'interno. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia hanno effettuato a lungo i rilievi per cercare di isolare eventuali tracce ematiche che potrebbero essere comparate con quelle del ragazzo ferito e avere la cosiddetta 'prova del 9'. Il 29enne sembra abbia detto di non essersi accorto di aver ferito qualcuno con i colpi di pistola esplosi. L'arma, regolarmente detenuta, è stata posta sotto sequestro. Al momento l'indagine avviata dalla Procura di Tivoli è senza indagati. I pm, coordinati dal procuratore capo Francesco Menditto, stanno raccogliendo grazie al lavoro dei carabinieri tutti gli elementi utili per chiarire la dinamica di quanto avvenuto.
Al vaglio di chi indaga la posizione del proprietario della casa che avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco in direzione dei ladri.
Il Messaggero