Circa centomila bersaglieri hanno attraversato, al passo di corsa, il centro di Matera accompagnati dalle loro delle piume al vento e dalle note di oltre 70 fanfare provenienti...
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Il raduno di quest’anno è stato dedicato alla memoria dei soldati d’ogni tempo caduti nell’adempimento del dovere per difendere gli ideali di libertà e di Patria. Tra le autorità politiche e militari intervenute: il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Salvatore Farina, il comandante del Comando delle Forze Operative Sud, il generale Rosario Castellano e le più importanti autorità politiche e militari regionali. Un’adunata imponente che ha visto lo sfilamento da via Nazionale verso Piazza Vittorio Veneto delle rappresentanze dei bersaglieri in servizio e in congedo, precedute dalle note della fanfara del VII Reggimento Bersaglieri, seguita dalla bandiera di guerra dello stesso Reggimento, dai gonfaloni dei Comuni della Basilicata, dal medagliere regionale costituito da ben 63 medaglie al valor militare.
“I nostri bersaglieri e come loro tutte le donne e gli uomini in uniforme hanno giurato di servire le Istituzione e difendere la bandiera anche fino all’estremo sacrificio – ha sottolineato il sottosegretario Tofalo - Questo vi rende speciali ed è molto importante che tutti lo sappiano e ne comprendano il significato. Io sento forte il dovere di rappresentarvi pro tempore e farmi portavoce del vostro impegno quotidiano all’estero e sul territorio nazionale. Siete l’orgoglio del Paese e il cuore pulsante del Sistema Difesa italiano”. “I bersaglieri hanno saputo scrivere pagine memorabili, lungo i momenti più significativi ed importanti della storia d’Italia – ha aggiungo il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Farina - Nel corso del Risorgimento, come nei confitti mondiali e fino ai giorni nostri, ovunque impiegati, i fanti piumati hanno lasciato sempre un’impronta indelebile, facendo emergere le migliori qualità dell’italianità e del nostro popolo il quale, oggi come allora, riconosce nel baldo bersagliere il riflesso di se stesso”.
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Il Messaggero