Gli negano di lasciare la postazione di lavoro per andare al bagno, l'operaio se la fa addosso: risarcimento di 5mila euro

Negata la pausa per andare al bagno e l'operaio se l'è fatta addosso. Il giudice del lavoro di Lanciano, Cristina Di Stefano, ha accolto il ricorso di un...

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Negata la pausa per andare al bagno e l'operaio se l'è fatta addosso. Il giudice del lavoro di Lanciano, Cristina Di Stefano, ha accolto il ricorso di un lavoratore della Sevel di Atessa (Chieti) a cui il 7 febbraio 2017 fu impedito di andare al bagno e si fece la pipì addosso. Il risarcimento per danni all'immagine è stato quantificato in 5 mila euro.


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Quel giorno solo due ore dopo il dipendente riuscì a cambiarsi nello spogliatoio. Il suo legale, l'avvocato Diego Braccioli, spiega: «Al dipendente è stato arrecato un concreto e grave pregiudizio alla dignità personale, onore reputazione, dal momento che è stato visto dai colleghi di lavoro con i pantaloni bagnati per essersi urinato addosso. È sempre stato un lavoratore esemplare e non ha mai avuto un richiamo».

L'Unione Sindacale di Base (Usb), che ha tutelato l' operaio, dice in una nota: «la dignità dei lavoratori non si tocca. Il Tribunale di Lanciano, con sentenza del 23 settembre 2019, ha accolto il ricorso del lavoratore che non è stato autorizzato all'abbandono della postazione di lavoro per recarsi ai servizi, condannando quindi la Sevel Spa di Atessa a corrispondere un giusto risarcimento del danno».
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Il Messaggero