A Napoli riaprono le spiagge ma è caos movida

Ristoranti e bar riaperti ma con la metà dei posti e meno della metà dei clienti, il 30% dei lidi balneari aperti, strade piene ma pochi clienti nei negozi. È...

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Ristoranti e bar riaperti ma con la metà dei posti e meno della metà dei clienti, il 30% dei lidi balneari aperti, strade piene ma pochi clienti nei negozi. È questo il quadro del primo sabato di riapertura quasi totale a Napoli e in Campania nella fase calante del covid19. I 10 contagi su 5900 tamponi di giovedì hanno confermato il trend e dato il via libera in una regione che si era mossa con grande cautela, aprendo, ad esempio, bar e ristoranti solo giovedì, a differenza del resto d'Italia. 


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La grande novità di oggi è stato il mare, con l'estate ormai arrivata e successo da Napoli a Salerno. «Il via libera - spiega Salvatore Trinchillo, vicepresidente nazionale e presidente campano del Sindacato Italiano Balneari di Confcommercio - è arrivato a mezzanotte e quindi oggi ha riaperto solo il 30%. Per i lidi aperti non ci sono stati problemi, le persone hanno metabolizzato che ci sono delle difficoltà. 

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Insomma la modalità poteva essere diversa ma va bene, ho detto ai colleghi che un mese fa eravamo chiusi a piangere, abbiamo fatto pressioni su De Luca e oggi lavoriamo». Su lidi, negozi, ristoranti, bar c'è però un peso enorme, la mancanza di turismo, che negli ultimi anni era in enorme crescita. La grande polemica in Campania è però per la chiusura dei locali notturni alle 23 imposta dalla Regione. «Chiudere la movida alle 23 è un attacco a imprese e lavoratori e non ha nulla a che fare con la difesa dei giovani da alcool e droghe», tuona il direttore di Confcommercio Campania Pasquale Russo, ma le forze dell'ordine applicano la legge e stanotte sono stati multati quattro baretti del Vomero aperti dopo le 23.


Assembramenti di ragazzi si sono comunque protratti fino a tardi: i residenti di Piazza San Domenico hanno inviato alla polizia il video di una festa di laurea notturna. Ma è anche un week end di una nuova chiusura che fa rumore: il direttore del Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger ha chiuso l'enorme parco per gli assembramenti incontrollabili. Durissima la reazione del sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Un atto gravissimo - ha detto - un parco di 120 ettari, con spazi enormi, il più grande d'Italia. La chiusura va contro le disposizioni a tutela della salute che auspicano l'aumento degli spazi pubblici». Il sindaco si è rivolto anche al ministro Franceschini, ricordandogli la promessa non mantenuta di riaprire la Floridiana. Intanto gli uffici pubblici sono ancora molto in smart working: la Regione ha l'80% dei dipendenti che lavora da casa, il Comune di Napoli circa la metà.​
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Il Messaggero