Migranti, tribunale di Roma: «Respingimenti illegittimi. Ora Stato deve risarcire i profughi»

Respingere i migranti è illegittimo. Il Tribunale civile di Roma ha riconosciuto il diritto ad entrare in Italia e a chiedere protezione internazionale a 14 eritrei che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Respingere i migranti è illegittimo. Il Tribunale civile di Roma ha riconosciuto il diritto ad entrare in Italia e a chiedere protezione internazionale a 14 eritrei che erano stati respinti in Libia. I 14 eritrei per il Tribunale hanno anche diritto ad un risarcimento danni. Lo annuncia Amnesty International che con l'Asgi aveva promosso un'azione contro il respingimento avvenuto nel luglio 2009.


Migranti, Lamorgese sulle Ong: «Gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità»
Parigi fa dietrofront: niente più motovedette alla Guardia costiera libica

Nella sentenza il Tribunale Civile ha applicato l'articolo 10 della Costituzione che al comma trte «riconosce allo straniero il diritto di asilo che deve ritenersi applicabile anche quando questi si trovi fuori dal territorio dello Stato per cause a esso non imputabili». La sentenza, precisano Amnesty International e Asgi, fa riferimento «a quanto avvenuto tra il 2009 e il 2010 quando, a seguito della conclusione dell'Accordo con la Libia, l'Italia ha effettuato numerosi respingimenti: Tale prassi era stata ritenuta illegittima già dalla Corte europea per i diritti umani ma, nonostante la condanna all'Italia, molti richiedenti asilo sono rimasti in attesa del giusto risarcimento e, soprattutto, senza la possibilità di accedere a una forma di protezione».

 

La sentenza -aggiungono Amnesty International e Asgi- «è estremamente rilevante e innovativa laddove riconosce la necessità di 'espandere il campo di applicazione della protezione internazionale volta a tutelare la posizione di chi, in conseguenza di un fatto illecito commesso dall'autorità italiana si trovi nell'impossibilità di presentare la domanda di protezione internazionale in quanto non presente nel territorio dello Stato, avendo le autorità dello stesso Stato inibito l'ingresso, all'esito di un respingimento collettivo, in violazione dei principi costituzionali e della Carta dei diritti dell'Unione europeà». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero