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Avrebbero maltrattato per otto anni, dal 2013 al 2021, una coppia di bimbi, fratello e sorella, affidati loro da “casa affido” dei servizi sociali presso il Comune di Torino. I carabinieri hanno notificato due divieti di avvicinamento nei confronti di una coppia di ex affidatarie di minori. L'episodio è emerso nell'ambito di un'inchiesta più ampia, nata da un stralcio di una inchiesta sulle modalità di affido e di custodia e mantenimento dei minori, per accertare se ci fossero analogie coi fatti di Bibbiano. Le indagini puntano a verificare eventuali responsabilità delle istituzioni coinvolte nelle dinamiche degli affidi.
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L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, è nata da uno stralcio finalizzato a verificare modalità di affido, le dinamiche economiche connesse e le circostanze di custodia e mantenimento dei minori, oltre che ad accertare «preoccupanti analogie - si legge in una nota del Comando provinciale dei carabinieri di Torino - con le note vicende giudiziarie relative ad affidi di cui si è occupata la Procura della Repubblica di Reggio Emilia. In corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare eventuali responsabilità degli assetti istituzionali coinvolti nelle dinamiche e procedure dell'affido medesimo» con verifiche su dirigenti, funzionari ed assistenti dei servizi territoriali a vario titolo coinvolti». Nel corso delle operazioni sono stati perquisiti uffici della psicoterapeuta coinvolta nelle dinamiche di collocamento eterofamiliare dei minori oggetto di accertamento.
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Le indagini sono coordinate dalla pm Giulia Rizzo della procura di Torino e seguono quelle del 2019, che avevano permesso di fare emergere un sistema di affidi illeciti. Per queste ultime recentemente è stato condannato uno psicoterapeuta di Moncalieri.
«Finalmente si accende anche a Torino un faro degli inquirenti sul sistema piemontese dell'allontanamento dei minori, che sono convinto essere peggiore dell'orrore già emerso a Bibbiano: evidentemente la relazione della nostra indagine conoscitiva in Consiglio Regionale, che ho portato con un esposto penale proprio ai carabinieri, si è rivelata utile a far emergere la verità», commenta l'assessore agli Affari legali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, esponente di Fratelli d'Italia e promotore della Commissione di indagine in Consiglio regionale sul sistema regionale di segnalazione e presa in carico dei minori.
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