La morte l'ha inseguito, proprio lui che dopo un grave incidente andava in giro per scuole con suo padre a parlare di sicurezza stradale. Insieme a papà Romano, Andrea...
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«Non pensate che succeda solo agli altri», disse la zia di Andrea, infermiera, in quell'occasione anche relatrice. Purtroppo ad Andrea è successo due volte. La prima, una sera d’inverno in via Zignola, a Villanova. Era a bordo di un furgone guidato dal fratello Francesco: tamponarono un camion fermo sul bordo della strada. Ilil fratello alla guida è praticamente illeso, Andrea viene estratto dalle lamiere ferito, portato al Bufalini di Cesena. Una lunga operazione nella notte. Quasi un giorno intero che ha lasciato i familiari con il fiato sospeso. Ma alla fine Andrea si salva.
Tra i due incidenti, passano 614 giorni. Intanto Andrea, coinvolto dall’Ausl Romagna, diventa testimonial per la sicurezza stradale, tra medici e agenti della Municipale, parla anche lui davanti a centinaia di ragazzi. Non immaginava nessuno che la sua fine fosse solo stata rinviata.
Il 26 settembre scorso, Andrea, 26 anni, è morto in un incidente stradale lungo la Bidentina, a San Colombano. Erano le 23,30 e Andrea viaggiava a bordo di una Audi con la fidanzata di 19 anni. Improvvisamente, per cause ancora da accertare, il giovane ha perso il controllo dell'auto, ed è finito fuori strada schiantandosi contro un platano lungo la carreggiata. Un impatto terribile, la vettura completamente distrutta, e Andrea deceduto praticamente sul colpo. A dare l'allarme la compagna che ha riportato ferite non gravi. Per Andrea stavolta nessun miracolo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero