OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Aveva previsto un fine settimana finalmente pieno di lavoro, ma è stato costretto a rimanere fermo ancora una volta. È accaduto a Rimini, dove il ristoratore Maurizio De Luca è stato «letteralmente assalito» dai turisti dopo l'annuncio dell'allentamento delle misure anti Covid. Che era fissato appunto per domenica 31 gennaio: una beffa per il gestore, che si è trovato a dover disdire i coperti ai clienti che arrivavano numerosi, dopo il chiarimento che ha fatto slittare l'avvio della zona gialla a lunedì.
Il fatto
«Quando hanno annunciato che si poteva aprire già domenica - ha dichiarato De Luca - la gente ci ha letteralmente assalito. Nel giro di un'ora eravamo strapieni e dirottavamo i clienti al secondo turno». Solo in un secondo momento è emerso che la zona gialla sarebbe slittata di un giorno: un fatto che «ci ha scombussolato i piani. Abbiamo dovuto richiamare i clienti uno a uno», ha commentato il gestore.
Zona gialla in 16 regioni, da domani ristoranti aperti a pranzo. Spostamenti, resta il divieto
Per De Luca, con un lasso di tempo di «pochi giorni riesci poco a pianificare per questioni di personale.
Rieti, da oggi Lazio e Reatino in zona gialla: le norme su spostamenti e locali
Che ha anche spiegato qual è la situazione attuale dei ristoranti, alle prese con questa nuova fase nella pandemia da coronavirus: «Oggi abbiamo molti clienti di Bologna e Parma che hanno approfittato della zona gialla dopo tanto tempo per uscire e venirci a trovare. La gente è stanca di stare in casa, ha fatto tanti sacrifici. Ora vogliamo ripartire». Mentre parla dalla vetrata che dà sul mare si vedono arrivare nel frattempo i primi clienti del pranzo, del primo giorno di zona gialla.
Zona gialla, oggi cosa si può fare (e cosa no): bar, ristoranti, spostamenti, negozi. Le regole
I dati
Con l'ingresso di diverse regioni in zona gialla sarà di nuovo possibile pranzare o prendere un caffè al tavolo. Secondo un sondaggio condotto dall'Istituto di ricerca Ixé, circa il 41% degli italiani considera urgente la riapertura dei ristoranti in maniera continuativa. Anche per Fipe-Confcommercio la riapertura di bar e ristoranti è prioritaria, subito dopo la scuola. Le riaperture rappresentano sia il ritorno alla normalità per molti italiani, sia un'importante boccata di ossigeno per le attività di ristorazione: secondo Coldiretti sono infatti tra le attività «più duramente colpite dalle misure restrittive, dimezzando nel 2020 il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro». Coldiretti ha rivelato anche che bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi saranno aperti con servizio al tavolo (a pranzo) per otto italiani su dieci (80%). Per un totale di 47,8 milioni di persone che risiedono nelle regioni in zona gialla.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero