Morta la Anna Frank di Assisi, Miriam si salvò grazie al vescovo, a 10 anni scrisse un romanzo uscito nel 2020

Si è spenta in Israele la Anna Frank di Assisi, la bambina ebrea che riuscì a salvarsi nascondendosi nella cittadina umbra durante gli anni delle leggi razziali e...

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Si è spenta in Israele la Anna Frank di Assisi, la bambina ebrea che riuscì a salvarsi nascondendosi nella cittadina umbra durante gli anni delle leggi razziali e della persecuzione nazi-fascista. Di recente era salita alla ribalta delle cr0nache per avere fatto pubblicare, a distanza di 80 anni il romanzo intitolato “Gli abitanti del Castelletto” scritto proprio durante quel drammatico periodo. Mirjam Viterbi Ben Horin allora aveva solo 10 anni e per lungo tempo ha tenuto nascosto quel libricino sul quale aveva annotato con la sua calligrafia di bimba le storie di personaggi fantastici e buoni. Ad aiutarla a far pubblicare quella preziosa testimonianza di rifugiata era stato il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino due anni fa. Mirjam Viterbi Ben Horin dopo la seconda guerra mondiale si era trasferita in Israele. «Il romanzo narra una storia felice, a prima vista – aveva spiegato il vescovo –, anche nasconde l’altra faccia della tragedia dell’Olocausto. A leggere tra le righe, Mirjam racconta la Shoah. La racconta, paradossalmente, evitando di raccontarla. Quella ragazza era ancora capace di sognare». La notizia della morte è arrivata ad Assisi con dolore.

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«Siamo davvero tristi per la scomparsa di Mirjam, un’amica personale e di Assisi, una donna speciale, molto preparata e, seppur lontana, sempre legata a questa città” sono state le prime parole di Sorrentino. «Ricordo con tanta nostalgia il nostro incontro a casa sua a Gerusalemme nel 2019 quando mi fece vedere il suo quadernetto verde, il romanzo ‘Gli abitanti del castelletto’ che aveva scritto mentre era nascosta qui e che poi abbiamo pubblicato perché, attraverso un racconto di fantasia, fa comprendere quel grande abbraccio che Mirjam diceva di aver ricevuto in Assisi in quegli anni di persecuzione. Per me – continua il vescovo - era diventata un’amica personale con la quale mi piaceva scambiare lunghe conversazioni telefoniche, seppur difficili visto il suo precario stato di salute. Ammiravo molto il senso della verità che la contraddistingueva fino ai minimi dettagli e insieme la ricerca sempre profonda del senso della vita nel dialogo tra ebraismo e cristianesimo con tanta ammirazione per Francesco d’Assisi. La sua scomparsa è davvero una perdita grande, la affidiamo nella preghiera all’abbraccio di Di»”. 

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Mirjam prima di trovare rifugio ad Assisi, era una bambina che frequentava le scuole a Padova. Le leggi razziali di Mussolini costrinsero il padre, docente di chimica fotografica all'università, ad interrompere il suo lavoro accademico. Riuscì a trovare rifugio in Umbria grazie alla rete organizzativa clandestina messa in piedi dal vescovo di Assisi, Nicolini che proteggeva e curava ì fuggiaschi politici e gli ebrei. 

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Il Messaggero