Alluvione Emilia Romagna, fango e detriti dai fiumi al mare Adriatico: le immagini satellitari Copernicus di una "fascia" di oltre 50 chilometri Foto

Le riprese della rete Copernicus elaborate dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra)

Alluvione Emilia Romagna, fango e detriti dai fiumi al mare Adriatico: le immagini satellitari di una "fascia" di oltre 50 chilometri
Dalle valli di Comacchio, subito a nord di Ravenna, e poi giù per la costa dell'Adriatico fino alla Provincia di Rimini. Dall'altezza di 815 chilometri la rete...

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Dalle valli di Comacchio, subito a nord di Ravenna, e poi giù per la costa dell'Adriatico fino alla Provincia di Rimini. Dall'altezza di 815 chilometri la rete europea Copernicus, che impiega i satelliti Sentinel, offre le immagini delle conseguenze attuali dell'alluvione del 15 e 16 maggio nella costa romagnola dell'Adriatico, quella dove sono state ripulite e riallestite a tempo di record le spiagge con un tour de force durissimo degli stabilimenti balneari.

Per le condizioni dei primi chilometri di mare dalla costa, in una fascia lunga oltre 50 chilometri, la situazione è invece quella mostrata dalle immagini satellitari ricordando inoltre che ancora, vedi il caso di Conselice, nel Ravennate, non tutte le acque alluvionali sono arrivate all'Adriatico. Acque che dal due maggio stanno trasportando di tutto fra le onde. Le immagini sono state elaborate dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).

Si parte dalla foce del Reno, quella più a nord, che raccoglie anche le acque del Santerno e del Senio e di numerosi canali di bonifica, poi il Lamone, i Fiumi Uniti (Ronco e Montone), il Bevano, il Savio, il Pisciatello, l'Uso, il Marecchia.  Oltre 50 chilometri di costa

Le immagini dei detriti finiti in mare sono state elaborate dalla piattaforma Advanced Geospatial Data Management (Adam) specializzata nel processare dati provenienti in particolare dai satelliti allestiti per l'osservazione della Terra come i Sentinel 3 della rete Copernicus in orbita a 815 chilometri di quota, progettati e costruiti soprattutto in Italia da Thales Alenia Space (67% Thales Group e 33% Leonardo) per conto dell'Agenzia spaziale europea con il coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana.

Le immagini dei satelliti Satelliti sentinel-2 e sentinel-3 del programma europeo Copernicus, rielaborate da Ispra - si legge sul sito dell'istituto - mostrano come, a distanza di diversi giorni dall'evento alluvionale, sia ancora intensa la portata dei flussi alle foci di fiumi e canali nel Mar Adriatico settentrionale. La colorazione dei pennacchi è associata al trasporto dei sedimenti e non è di per sé indicativa di possibili criticità ambientali.

Sotto, l'immagine relativa alla prima alluvione di maggio fra il 1° e il 2 del mese. La ripresa è del 4 maggio, sempre fonte Ispra

 

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Il Messaggero