Un nuovo ripetitore in centro, esplode la rivolta dei residenti

Un nuovo ripetitore in centro, esplode la rivolta dei residenti
Un nuovo ripetitore di telefonia mobile in pieno centro. Potrebbe essere installato a breve in via Cellaro. In questi giorni, infatti, è stata protocollata una richiesta al...

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Un nuovo ripetitore di telefonia mobile in pieno centro. Potrebbe essere installato a breve in via Cellaro. In questi giorni, infatti, è stata protocollata una richiesta al Comune da parte del gestore. L'ente sta valutando la possibilità di concedere un traliccio. Ma in via Cellaro, a pochi passi da via Napoli, già si alzano le barricate e in queste ore si sta costituendo un Comitato del no, capitanato dal consigliere comunale Antonio Farina, residente della zona che sulla questione è più agguerrito che mai: «No all'antenna in via Cellaro - tuona Farina -. Sono pronto a costituire un comitato di salute pubblica a difesa dei cittadini. In qualità di consigliere comunale, oltre che di residente di via Cellaro, mi sto impegnando per costituire un comitato cittadino a difesa del territorio contro la scelta dell'amministrazione di autorizzare l'installazione di un ripetitore telefonico. Scelta irrazionale e potenzialmente lesiva». C'è da dire che il traliccio richiesto da una società di telefonia è alto ben 30 metri, vale a dire l'equivalente di un palazzo di 10 piani. Senza dimenticare che sopra l'hotel Valentino esiste già un traliccio, proprio a 50 metri di distanza dal punto in cui dovrebbe essere innalzato quest'altro. E ci sono altri due ripetitori, uno in via Trecce sopra i pali della pubblica illuminazione dello stadio Panico e l'altro in via Santa Rosalia su sito comunale, nei pressi dell'ecocentro: «Siamo già irradiati dai ripetitori e mettere un altro in un centro abitato è assurdo. Il comitato cittadino si batterà per avversare l'installazione di una nuova antenna in una zona della città particolarmente ricca di abitazioni».

A porre nuovi interrogativi c'è anche un recente studio sui topi dell'Istituto Ramazzini di Bologna. La ricerca ha esaminato le esposizioni dei ratti alle radiofrequenze e sono stati individuati vari tipi di cancro con aumenti significativi nell'incidenza di tumori rari delle cellule del cuore nei ratti maschi.
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Il Messaggero