Crollo Conservatorio di Frosinone nei giorni della nevicata del 2012, tutti assolti dal reato di disastro colposo

Crollo Conservatorio di Frosinone nei giorni della nevicata del 2012, tutti assolti dal reato di disastro colposo
Crollo del Conservatorio, tutti assolti dal reato di disastro colposo. Sul banco degli imputati il progettista Luigi Gaetani di Veroli, rappresentato dagli avvocati Vittorio...

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Crollo del Conservatorio, tutti assolti dal reato di disastro colposo. Sul banco degli imputati il progettista Luigi Gaetani di Veroli, rappresentato dagli avvocati Vittorio Vitali e Andrea Todini, il costruttore Leonardo Zeppieri, 55 anni residente a Veroli, difeso dall’avvocato Giampiero Quadrini, Alberto Accinni, 68 anni residente a Patrica, progettista e direttore dei lavori difeso dagli avvocati Vittorio e Antonio Perlini, il collaudatore Antonio Trento, 61 anni di Frosinone difeso dall’avvocato Mario Di Sora e il direttore del cantiere Mario Cretaro di Veroli di 65 anni, difeso dall’avvocato Giampiero Quadrini. Il pubblico ministero, tranne che per Zeppieri, aveva chiesto la condanna a due anni.


La vicenda risale al febbraio del 2012 quando, a causa della storica nevicata, cedette una parte di copertura dell’edificio di via Armando Fabi nel capoluogo. Fortunatamente quel giorno al Conservatorio non c’era nessuno. L’abbondante nevicata che si era abbattuta sul capoluogo ciociaro aveva impedito agli allievi di andare a lezione.
I giudici dopo aver ascoltato le arringhe difensive che si sono incentrate sul fatto che il crollo della struttura non era dipeso dalla cattiva progettazione e realizzazione della stessa, ma era scaturito da un evento meteorologico eccezionale, si sono pronunciati per la sentenza di assoluzione. Nella progettazione infatti, la struttura poteva sostenere il peso di 128 chilogrammi al metro cubo. Invece l’edificio si era ritrovato, con l’abbondante nevicata, a sopportare dai 250 ai 300 chili di peso. Dunque , secondo i difensori, non si poteva assolutamente parlare di disastro colposo, ma di una tragica fatalità dovuta ad una eccezionale condizione meteorologica .


Nelle precedenti udienze era salito sul banco dei testimoni l’ingegnere Mauro Cocco che era stato nominato dalla Provincia in qualità di consulente. L’ingegnere aveva dichiarato in aula che in base a quello che aveva potuto vedere, il problema sarebbe stato creato da una trave che non era stata calcolata come dovuto in fase di progettazione. I periti nominati dagli avvocati del collegio difensivo sono riusciti però a smontare questa accusa dimostrando, carte alla mano, che tutto era stato realizzato in modo conforme alla progettazione. Grande la soddisfazione degli avvocati difensori per la vittoria di questa battaglia legale. Una battaglia durata ben cinque anni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero