«Basta con le chiacchiere, senza l'accordo tra ministero e regione le bonifiche del Sito di Interesse Nazionale Bacino del fiume Sacco non possono partire». La...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA QUESTIONE
«Si pone una questione: la mancata stipula dell'Accordo di Programma fra Ministero e Regione Lazio, atto che deve contenere la definizione delle spese per ogni intervento, le procedure di erogazione dei fondi, l'individuazione del soggetto pubblico che ha il ruolo di attuatore delle bonifiche. «Come se non bastasse il rimpallo di responsabilità incalza Civis - da anni assistiamo al balletto di cifre milionarie stanziate per bonificare un territorio che le cronache continuano a restituire carico di veleno e inquinamento. I fondi oggi disponibili non bastano a coprire tutti gli interventi urgenti, sommando le otto bonifiche indicate dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nella Provincia di Frosinone con quelle di Colleferro», dichiara Civis che annuncia «Le associazioni hanno pronta la diffida, formale, nei confronti del Ministero dell'Ambiente e della Regione Lazio, e successivamente, trascorsi trenta giorni, procederanno ad adire il Tar per ottenere l'adempimento degli enti, fino a richiedere la nomina di un commissario ad acta. E non è un bluff: dall'incontro del 20 dicembre dovranno emergere date, numeri, e atti concreti; contrariamente non potremo che avviare l'azione giudiziaria. Dal 2015 di tavoli e chiacchiere, e non solo di inquinamento, è colma tutta la Valle del Sacco.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero