Bonifiche Sacco, pronta la diffida
a Regione e Ministero

Bonifiche Sacco, pronta la diffida a Regione e Ministero
di Annalisa Maggi
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Martedì 11 Dicembre 2018, 12:40
«Basta con le chiacchiere, senza l'accordo tra ministero e regione le bonifiche del Sito di Interesse Nazionale Bacino del fiume Sacco non possono partire». La denuncia arriva dall'associazione Civis di Ferentino che ha già pronta la diffida per il Ministero dell'ambiente e la regione Lazio. In caso di inadempimento è pronto il ricorso al Tar per ordinare agli enti coinvolti nelle bonifiche di mettersi al lavoro. Civis, che parla anche a nome dellE altre associazioni ambientaliste, pone anche il problema dei fondi: 40 milioni di euro sarebbero insufficienti per mettere in atto gli interventi previsti. Nel frattempo, le ultime speranze di superare lo stallo vengono riposte nel tavolo convocato il prossimo 20 dicembre presso la sede della Provincia di Frosinone dal Comune di Ceprano. A cosa servirà questo ennesimo incontro? Uno dei motivi è acquisire chiarimenti circa le procedure per le autorizzazioni degli interventi dalla realizzazione di un pollaio a un capannone industriale - che i privati e le aziende intendono progettare all'interno del perimetro del Sin. L'altra questione è avere certezza sui tempi per l'avvio delle bonifiche dei siti. «Si tratta di otto interventi, tutti nella Provincia di Frosinone, da Ceprano ad Anagni, nei quali sono inseriti la ex discarica le Lame di Frosinone, la ex Cartiera di Ferentino e la ex polveriera di Anagni...I Comuni, i Sindaci e la Provincia evidenzia Civis - hanno fatto, da tempo, quanto di loro competenza, senza che siano seguiti riscontri da parte di ministero e Regione Lazio. Inoltre, restano da completare le bonifiche di Colleferro, avviate da oltre dieci anni e non concluse, sia per mancanza di fondi sia per le note vicende che riguardarono la gestione commissariale in capo alla Regione Lazio negli anni dal 2005 e fino al 2013, e sulle quali ancora non è stata fatta chiarezza e rendicontazione, visto che sono stati bruciati almeno 60 milioni di Euro e con un solo intervento di bonifica definito». Si tratta del sito di Arpa 2 nel comprensorio industriale di Colleferro. «Quando partono i cantieri delle bonifiche? dove sono i fondi che tutti dicono di avere nel portafoglio ma non spendono?» chiede Civis: «A queste domande dovrebbe rispondere il tavolo del 20 dicembre, visto che nel frattempo è partito il gioco del cerino fra Ministero dell'Ambiente e Regione Lazio».
LA QUESTIONE
«Si pone una questione: la mancata stipula dell'Accordo di Programma fra Ministero e Regione Lazio, atto che deve contenere la definizione delle spese per ogni intervento, le procedure di erogazione dei fondi, l'individuazione del soggetto pubblico che ha il ruolo di attuatore delle bonifiche. «Come se non bastasse il rimpallo di responsabilità incalza Civis - da anni assistiamo al balletto di cifre milionarie stanziate per bonificare un territorio che le cronache continuano a restituire carico di veleno e inquinamento. I fondi oggi disponibili non bastano a coprire tutti gli interventi urgenti, sommando le otto bonifiche indicate dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nella Provincia di Frosinone con quelle di Colleferro», dichiara Civis che annuncia «Le associazioni hanno pronta la diffida, formale, nei confronti del Ministero dell'Ambiente e della Regione Lazio, e successivamente, trascorsi trenta giorni, procederanno ad adire il Tar per ottenere l'adempimento degli enti, fino a richiedere la nomina di un commissario ad acta. E non è un bluff: dall'incontro del 20 dicembre dovranno emergere date, numeri, e atti concreti; contrariamente non potremo che avviare l'azione giudiziaria. Dal 2015 di tavoli e chiacchiere, e non solo di inquinamento, è colma tutta la Valle del Sacco.
 
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