Aggredito per la maglietta del "Cinema America", indagata una simpatizzante di Casa Pound

Aggredito per la maglietta del "Cinema America", indagata una simpatizzante di Casa Pound
Malmenato durante un concerto di beneficenza a Frosinone perché indossava la maglia del Cinema America, la polizia sta stringendo il cerchio sugli aggressori. Sul registro...

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Malmenato durante un concerto di beneficenza a Frosinone perché indossava la maglia del Cinema America, la polizia sta stringendo il cerchio sugli aggressori. Sul registro degli indagati per ora è finita una ragazza toscana, simpatizzante di Casa Pound. Nella giornata di mercoledì gli agenti della Digos di Frosinone agli ordini del dirigente Alessandro Asturaro, in collaborazione con i colleghi di Arezzo, hanno perquisito l'abitazione di una giovane del posto (E.G. queste le sue iniziali), vicina al movimento di destra radicale.

«La perquisizione - spiega in una nota la Digos - ha consentito di trovare utili conferme alle indagini condotte nonché, supporti indiziari per l'identificazione degli altri corresponsabili» dell'aggressione.
Alla ragazza gli investigatori della Digos sono arrivati dopo una complessa attività investigativa.

Frosinone, aveva maglietta cinema America, aggredito e picchiato: «Erano di estrema destra»

I FATTI LO SCORSO 27 LUGLIO
I fatti risalgono allo scorso 27 luglio, in piazza Pertini dove era in corso una manifestazione dedicata alla musica metal in onore di Matteo Fontana, un giovane musicista del capoluogo morto di leucemia, lo Zaiet Fest. Tra i tanti partecipanti c'era anche Francesco, 33 anni, ricercatore in Biofisica, era amico di Matteo. Quel giorno aveva deciso di indossare la maglietta amaranto dell'associazione de I ragazzi del Cinema America che da anni ha rianimato le arene della Capitale. Francesco da anni segue le loro attività e la T-shirt aveva deciso di comprarla dopo il pestaggio dei quattro giovani avvenuto a Roma per mano di un gruppo di attivisti di estrema destra. Non immaginava che subire lo stesso trattamento potesse essere anche lui.

PRIMA LE MINACCE, POI LE BOTTE
Tutto si è svolto in una manciata di minuti. Francesco è andato ai bagni chimici e dietro di lui un giovane sulla trentina gli ha intimato con fare minaccioso: «Togliti la maglietta». Il ricercatore si è rifiutato, ma nel frattempo si sono avvicinate altre due persone, con fare altrettanto minaccioso. A quel punto Francesco si è allontanato tornando verso la folla sperando che la presenza di altre persone li facesse desistere dai loro intenti. Così non è stato. Ad un certo punto si è sentito strattonare violentemente, la maglietta si è strappata, è volato qualche ceffone che ha fatto cadere gli occhiali poi andati distrutti nel parapiglia. Il caos ha attirato gli uomini della sicurezza che hanno allontanato il gruppetto.
Il ricercatore nell'immediatezza dei fatti non ha sporto querela, né è andato a farsi medicare al Pronto soccorso. Poi il mattino successivo, però, l'episodio è diventato di dominio pubblico quando l'associazione Cinema
America ha denunciato l'aggressione sul proprio profilo Facebook.

LE INDAGINI
A quel punto sono partite le indagini della Digos che hanno ascoltato la vittima dell'aggressione, gli organizzatori del concerto, gli addetti alla sicurezza e altri testimoni.
Nelle scorse ore il cerchio delle indagini si è chiuso. A strappare la maglietta sarebbe stata la ragazza, protetta dai suoi amici, anche loro simpatizzanti di Casa Pound.

La comitiva toscana con tutta probabilità si trovava a Frosinone perché lo Zaiet Fest è diventato un appuntamento di richiamo, anche al di fuori della provincia di Frosinone, per gli appassionati di musica metal. Una manifestazione apolitica e benefica del tutto estranea con l'aggressione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero