Aveva la maglietta amaranto del cinema America e per questo è stato aggredito e picchiato. Dopo le aggressioni dello scorso giugno a Roma, torna la violenza contro chi...
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«È accaduto dopo le 22 - racconta oggi all'agenzia ANSA Francesco - Ho lasciato i miei amici per andare in bagno. In fila con me c'era un uomo sui 30. Non lo conoscevo e non aveva addosso simboli di estrema destra: un ragazzo 'normalè. Non ha parlato di politica». Ma il modus operandi «era lo stesso di Roma, e questo mi ha fatto pensare che potesse essere ricondotto a loro». Vicini alla Roma più nera, secondo gli inquirenti, sarebbero infatti i responsabili del pestaggio di Roma ai danni di quattro giovani, 'reì di indossare una maglia 'antifascistà; pochi giorni dopo qualcuno aveva anche aggredito l'ex fidanzata del leader dell'associazione Valerio Carocci. Ieri sera la nuova violenza. «Mi ha chiesto di levarmi la maglietta e di dargliela - riporta oggi Francesco - e io mi sono rifiutato. Mi sono allontanato per evitare che la provocazione degenerasse». Ma all'aggressore si avvicinano due amici, forse lui spiega loro cosa stava succedendo. I due si uniscono al primo. «Sono tornato al concerto, e qui è intervenuta la sicurezza - prosegue il racconto - Io cercavo solo di allontanarmi, pensavo che in presenza della folla avrebbero desistito». Ma «scoppia il parapiglia», racconta ancora il ricercatore, e qui il racconto è di attimi convulsi: forse i tre sono riusciti a sfuggire alla sicurezza, forse se ne sono aggiunti altri a spalleggiarli («c'erano anche due donne»). Sta di fatto che il primo aggressore, quello dei bagni, riesce ad agguantare Francesco, che si ritrova con la maglietta stracciata e gli occhiali perduti nel caos. La sicurezza, alla fine, «li porta fuori di forza». Francesco non sporge denuncia, né gli risulta che sul posto siano arrivate macchine delle forze dell'ordine: «Ho immaginato che fossero andati via, io volevo solo allontanarmi per non essere al centro dell'attenzione».
Chi era l'aggressore? Francesco (che è ciociaro ma vive a Roma da 15 anni) non lo sa, né lo conoscevano persone di Frosinone a cui lo ha chiesto, e non ne riesce a ricordare l'accento. «Ma per come la vedo io - conclude - non dovrebbe essere pericoloso indossare una maglietta».
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Il Messaggero