Tria rassicura su Iva e manovra: «Nessun dramma, stiamo tranquilli»

Tria rassicura su Iva e manovra: «Nessun dramma, stiamo tranquilli»
Tria tranquillizza tutti sul rischio di aumento dell'Iva e sulla gravità di un eventuale ricorso dell'Italia all'esercizio provvisorio, descrivendolo come un...

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Tria tranquillizza tutti sul rischio di aumento dell'Iva e sulla gravità di un eventuale ricorso dell'Italia all'esercizio provvisorio, descrivendolo come un semplice ritardo della legge di Bilancio. Lo fa dal meeting di Rimini al quale pensava di partecipare da ministro dell'Economia in carica e dove, non nascondendo un po' di rammarico, ricorda che il governo uscente stava studiando una rivoluzione dell'Irpef.


Su Iva e manovra «direi di stare tranquilli, si può fare indipendentemente dalle scelte che verranno fatte: per ogni legge di Bilancio si prendono risorse, si mettono da una parte a o dall'altra, è un problema di scelta politica. Nessun dramma, i conti italiani sono attualmente in ordine», spiega il ministro dell'Economia uscente all'appuntamento di Comunione e Liberazione. «C'è una stabilità finanziaria raggiunta nuovamente: abbiamo conseguito, e si vede chiaramente dai tassi che paghiamo sul debito, fiducia da parte dei mercati finanziari», aggiunge Tria rispondendo ai giornalisti.

I tempi che possono determinare l'eventuale esercizio provvisorio dipenderanno «dalle scelte delle forze politiche e
del presidente della Repubblica: è una delle tante questioni, ma comunque è solo un ritardo nell'approvazione della legge di Bilancio. Non è l'Italia che rischia una recessione, è l'Europa che rischia una recessione ma, pur nella stagnazione, l'economia italiana sta dimostrando una forte resilienza» e anche grazie ai tassi bassi sul debito italiano «o noi o il governo che ci sarà potrà muoversi con molta calma», afferma il ministro uscente. Ricorda che «per fare la Flat tax occorrono molte cose: stavamo studiando certamente una riduzione delle tasse e dell'Irpef anche con delle proposte che ancora non sono uscite perché non abbiamo fatto in tempo». Il governo Conte stava studiando un «mutamento rivoluzionario del sistema Irpef» e, sulle ipotesi di una manovra da 50 miliardi messa a punto dalla Lega risponde di non conoscerla, mentre «stavamo studiando una manovra insieme ai viceministri e quindi alle forze politiche della maggioranza dell'attuale governo».


Tria dribbla anche le polemiche sulle critiche in Parlamento di Conte a Salvini. «Preferisco non parlare di queste cose», ognuno ha una propria giustificazione e motivazione nelle decisioni politiche«, conclude il ministro uscente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero