Borse europee ai massimi storici, con Milano tornata sui livelli del 2008. Bot sottozero, e uno spread Btp-Bund che ridiscende ai minimi dal maggio 2018, quando le elezioni...
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Così per chi investe il rebus è tra rendimenti più ricchi e protezione del capitale. Nei primi 8 mesi del 2019 le cedole dei titoli di stato dei Paesi più avanzati sono scese di oltre il 50%, controbilanciate da un aumento di prezzo dei titoli stessi, a tutela del capitale investito. Quanto all'Italia, è sceso oggi a -0,319% il rendimento dei Bot a un anno in asta per sei miliardi. Nel contempo le Borse sono cresciute. Piazza Affari è stata la seconda nell'Eurozona (+29,6%) dopo Atene (+50%), regina mondiale allo scorso 31 dicembre. Secondo Ariel Bezalel, responsabile delle strategie di investimento di Jupiter, «un approccio difensivo e agile agli investimenti in obbligazioni globali rimane vitale in un mondo in fase avanzata del ciclo, con una bassa crescita, ancora più vulnerabile a shock imprevisti».
A suo avviso «il fatto che le banche centrali abbiano ricominciato a supportare i mercati attuando tagli dei tassi e operazioni di quantitative easing 'sotto coperturà, come avevamo anticipato a inizio 2019, è un chiaro segnale che nell'economia sottostante le cose non sono ancora sistemate». Sono ripresi infatti gli acquisti di acquisti di T-bill, i titoli di Stato Usa a breve scadenza, da parte della Fed, che ha parlato però di «misura temporanea». La crisi del coronavirus ha quasi fatto dimenticare il nodo della guerra dei dazi tra Usa e Cina, me i problemi restano. Nel quarto trimestre del 2019 ha prevalso nelle borse l'ottimismo per la 'prima fasè dell'accordo che, secondo il gestore di Jupiter, «potrebbe portare momentaneamente a un allentamento delle tensioni commerciali tra i due Paesi, ma nel lungo termine riteniamo che questo sia solo l'inizio di una lunga guerra fredda tra le due superpotenze e che le tensioni intorno al commercio continueranno probabilmente per anni».
Tra i nodi da sciogliere quello della proprietà intellettuale e delle sovvenzioni di Pechino alle imprese statali.
Il Messaggero