Energia, ARERA: entro 2019 decisioni su dispacciamento elettrico

Energia, ARERA: entro 2019 decisioni su dispacciamento elettrico
(Teleborsa) - Decisioni definitive sul dispacciamento elettrico in Italia, entro la fine del 2019, per migliorare la sicurezza del sistema e alla gestione delle fonti pulite. Lo...

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(Teleborsa) - Decisioni definitive sul dispacciamento elettrico in Italia, entro la fine del 2019, per migliorare la sicurezza del sistema e alla gestione delle fonti pulite. Lo auspica Stefano Saglia, componente del Collegio Arera, l'Autorità che gestisce energia, reti e ambiente, a margine di un incontro al Meeting di Cl a Rimini riguardo il tema della sostenibilità ambientale nel contesto urbano. "Per crescere nelle rinnovabili, bisogna avere delle reti efficienti e non trascurare che l'investimento è determinante per la crescita e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili" ha dichiarato Saglia, continuando dicendo "prenderemo decisioni definitive entro fine anno e saranno importanti anche per migliorare la sicurezza del sistema e il dispacciamento delle fonti pulite".


"Per adottare delle decisioni che riguardano il prossimo pacchetto clima-energia - continua Saglia - è fondamentale che ci sia un Governo nella pienezza delle sue funzioni e del suo esercizio. Con il Governo Conte noi abbiamo avuto collaborazione e l'avremo con qualsiasi Governo che dovesse uscire". Punto anche sui costi delle materie prime e del greggio, dove il componente del Collegio Arera, dichiara "Non sembra che ci siano degli scossoni particolarmente gravi, è prevedibile che ci sia una stabilizzazione dei prezzi anche per i prossimi trimestri fino alla fine dell'anno".

"I prezzi dell'energia come sempre sono influenzati dalle quotazioni internazionali del greggio e delle materie prime - ha concluso Saglia - alle viste non sembra che ci siano degli scossoni particolarmente gravi e quindi è prevedibile che ci sia una stabilizzazione dei prezzi anche per i prossimi trimestri fino alla fine dell'anno". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero