Aumentano i fondi strutturali europei per le regioni italiane nel periodo 2021-2027. La Penisola nei prossimi sette anni potrà contare complessivamente su...
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I PROGETTI
Il conto dei nuovi finanziamenti europei emerge dall'elaborazione dei dati condotta dai servizi della Commissione europea e anticipata ieri dall'agenzia Ansa. Secondo il documento dell'esecutivo Ue, la dotazione nazionale del Fondo sociale europeo (Fse) dovrebbe ammontare a 12,9 miliardi e quella del Fondo di sviluppo regionale (Fesr) a 23,6 miliardi. A questi due capitoli principali si dovrebbe aggiungere uno stanziamento di 830 milioni per i progetti italiani che potranno beneficiare degli aiuti previsti dal Fondo per la cooperazione territoriale portando il totale complessivo a oltre 37,3 miliardi. L'elaborazione effettuata da Bruxelles, secondo quanto si precisa nel documento, deve essere considerata come un «input tecnico per il processo legislativo in corso». Ma difficilmente le cifre finali si discosteranno molto da quelle ipotizzate dai servizi dell'esecutivo comunitario. La Commissione «non commenta i documenti interni», si è limitato a dire ieri un portavoce, ricordando che l'adozione dei programmi per la coesione è prevista a fine anno, dopo il voto del Parlamento.
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Le risorse assegnate all'Italia genereranno comunque investimenti più alti di quanto stanziato dall'Ue perché i progetti dovranno essere cofinanziati dai paesi membri. I fondi strutturali, insieme a quelli destinati all'agricoltura (circa 38,7 miliardi la dotazione prevista per l'Italia per il 2021-2027) rappresentano la principale voce di spesa del prossimo bilancio pluriennale europeo - da 1.074 miliardi - varato dal Consiglio dello scorso luglio insieme al piano per la ripresa Next Generation Eu (750 miliardi di euro), messo in campo per fronteggiare l'emergenza Covid. I 37 miliardi destinati all'Italia per favorire la crescita e l'occupazione attraverso i fondi strutturali si andranno quindi ad aggiungere ai circa 209 previsti dal Recovery fund. Un pacchetto di interventi europei del valore totale di oltre 1.800 miliardi che ora è al centro dei negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione.
«È un successo per tutto il Paese e innanzitutto per il Lazio che potrà destinare nuovi fondi per sviluppo e innovazione da destinare a Roma e alle altre province», commenta il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori. «Grazie al'Unione europea il Lazio avrà risorse che superano i 6 miliardi, fondamentali per uscire dalla crisi Covid e per pianificare un nuovo Lazio con infrastrutture moderne, digitalizzazione e un nuovo sistema industriale».
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Il Messaggero