(Teleborsa) - Citigroup, una delle più grandi banche degli Stati Uniti, ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto per 4,6 miliardi di dollari, pari a 2,15 dollari per per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'utile netto è aumentato del 48% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, grazie a un minor costo del credito, parzialmente compensato da minori ricavi e maggiori spese. Le entrate dell'investment banking sono aumentate del 39% a 1,9 miliardi di dollari, contribuendo a compensare un calo del 16% delle entrate a reddito fisso rispetto all'anno precedente, quando c'era una volatilità senza precedenti nei mercati.
"Nel complesso, sono abbastanza soddisfatto dei 4,6 miliardi di profitti, dato l'ambiente in cui operiamo - ha detto il CEO Jane Fraser - Anche se abbiamo molto lavoro da fare, stiamo ottenendo risultati dagli investimenti che abbiamo fatto e vedendo sia la forza che la durata del nostro franchise".
I profitti della banca sono stati sostenuti dalla sua decisione di rilasciare riserve per 1,16 miliardi di dollari (un anno fa Citigroup aveva aggiunto 436 milioni di dollari alle sue riserve). I ricavi sono diminuiti dell'1% anche a causa della perdita ante imposte di circa 680 milioni di dollari relativa alla vendita del business consumer australiano (che era incluso nella divisione Global Consumer Banking). Escludendo tale perdita, i ricavi sono aumentati del 3%, in gran parte trainati dalla crescita della divisione Institutional Clients. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero