Caltagirone Editore, bene i conti: «Ritrovato l'equilibrio grazie allo sforzo sui costi»

Francesco Gaetano Caltagirone
ROMA - Qualche segnale c’è sul mercato dell’editoria. «Il calo drastico della pubblicità si è andato assestando» nel 2015. E lo stesso...

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ROMA - Qualche segnale c’è sul mercato dell’editoria. «Il calo drastico della pubblicità si è andato assestando» nel 2015. E lo stesso vale «per i primi mesi di quest’anno». Ma «non vediamo ancora una grande ripresa della pubblicità e della domanda», a parte dati di crescita «buoni» per i prodotti editoriali online. Così Francesco Gaetano Caltagirone, presidente della Caltagirone Editore spa, ha fotografato il settore nel corso dell’assemblea che ha approvato all’unanimità il bilancio 2015 del gruppo. Una società, la Caltagirone editore appunto, che tuttavia grazie «a un lavoro forte sui costi è riuscita a ritrovare l’equilibrio». I numeri dicono infatti che l’anno scorso si è chiuso con una perdita ridotta a 20,1 milioni di euro, quasi dimezzata rispetto alla perdita dell’esercizio 2014 (- 37,2 milioni). Anzi, se si considera il forte impatto della svalutazione degli avviamenti delle testate controllate, il risultato è positivo per 1,7 milioni di euro. Segno che la riduzione dei costi ha funzionato in un contesto di calo dei ricavi principalmente dovuto alle vendite. Ma serve comunque «un ulteriore sforzo per contenere i costi», ha puntualizzato Caltagirone.


«Senza contenimento dei costi non si sopravvive», ha poi aggiunto il presidente dopo aver ricordato la recente «forte ristrutturazione del gruppo» con divisione e focalizzazione per attività.
Le prospettive sul fronte della pubblicità? «Serve una ripresa più vigorosa dell’economia per sostenere un cambio della domanda», ha chiarito Caltagirone, che ha approfittato dell’occasione anche per esprimere «un forte ringraziamento» ad Albino Majore, che ha passato ad Azzurra Caltagirone il testimone di amministratore delegato del Messaggero spa mantenendo gli altri incarichi all'interno del gruppo. «È una persona di grande applicazione, grande professionalità, e grande lealtà: di questo gli sono grato», ha dunque chiosato il presidente.

Poi, sollecitato dai piccoli azionisti, uno sguardo ai movimenti nel settore dell’editoria. A partire dall’offerta del gruppo Cairo su Rcs. Il Corriere della Sera «è un magnifico giornale», ha precisato Caltagirone, un «oggetto del desiderio di tutti, anche degli editori italiani». Premesso questo, Caltagirone Editore non può entrare in gioco: «Noi abbiamo un limite Antitrust», ha precisato il presidente del gruppo con riferimento ai tetti della Legge sull'Editoria: «Per acquistare dovremmo vendere altre cose». Mi auguro, ha poi aggiunto il presidente, «che chi acquisterà Rcs faccia bene». D’altra parte, ha aggiunto alludendo a Urbano Cairo, si tratta di «un imprenditore noto per la sua serietà e la sua capacità».

Infine, una battuta sulla campagna elettorale per il futuro sindaco di Roma dopo le dichiarazioni della candidata del M5S, Virginia Raggi, su Acea, con tanto di impatto sui titoli in Borsa. Campagna elettorale per il Comune di Roma e società quotate come Acea «sono ambiti diversi, ognuno con le sue regole e le sue diverse esigenze», ha precisato a margine dell’assemblea Caltagirone, anche azionista di Acea, allontanando ogni polemica. In particolare, «le società quotate in Borsa hanno le loro regole, la politica è un'altra cosa ed ha altre esigenze. Quello che conta è il rispetto delle leggi», ha concluso il presidente del gruppo editoriale capitolino.

Intanto è da segnalare che tra i soci rilevanti in assemblea è spuntato nel capitale della Caltagirone Editore spa il Credit Suisse  Equity Fund con una partecipazione pari al 2,98%. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero