Boeing, patteggiamento da 2,5 miliardi di dollari per i due disastri degli aerei 737 Max

Boeing, patteggiamento da 2,5 miliardi di dollari per i due disastri degli aerei 737 Max
(Teleborsa) - Nonostante gli aerei fossero tornati a volare da qualche settimana, la vicenda del 737 Max non era ancora finita per Boeing. La principale azienda statunitense...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Nonostante gli aerei fossero tornati a volare da qualche settimana, la vicenda del 737 Max non era ancora finita per Boeing. La principale azienda statunitense produttrice di aeroplani ha infatti patteggiato 2,5 miliardi di dollari col Dipartimento di Giustizia per chiudere l'inchiesta penale aperta per i disastri dei voli Lion Air 610 (189 morti il 29 ottobre 2018 e dell'Ethiopian Airlines 302 (157 morti il 10 marzo 2019).


La decisione, arrivata dopo un'inchiesta durata quasi due anni, prevede sia una multa vera e propria di 243 milioni di dollari per truffa e associazione a delinquere, sia un risarcimento di 2,2 miliardi di dollari alle famiglie delle 346 persone morte durante gli incidenti aerei. I funzionari di Boeing hanno scelto "la via del profitto rispetto anziché quella della trasparenza nascondendo informazioni determinanti" alla Federal Aviation Administration (FAA), la principale autorità di regolamentazione delle compagnie aeree degli Stati Uniti, ha scritto in un comunicato David Burns, viceprocuratore generale del Dipartimento di giustizia. Burns ha aggiunto che la compagnia si è anche impegnata "in uno sforzo per nascondere il proprio inganno".

Boeing aveva già ammesso che due suoi dipendenti avevano ingannato i regolatori sulla sicurezza del software di prevenzione dello stallo MCAS del 737 Max, implicato in entrambi gli incidenti. In un comunicato, la società ha incolpato ancora una volta i suoi ex dipendenti: "l'accordo si basa sulla condotta di due ex dipendenti Boeing e sulla loro intenzionale omissione di informare il FAA Aircraft Evaluation Group (AEG), il gruppo all'interno della FAA responsabile dellla supervisione dell'addestramento dei piloti, sulle modifiche al MCAS".


"Credo fermamente che entrare in questa risoluzione sia la cosa giusta da fare per noi, un passo che riconosce adeguatamente come non siamo stati all'altezza dei nostri valori e aspettative", ha affermato David Calhoun, presidente e amministratore delegato di Boeing. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero