Banche, rimborsi ai risparmiatori non prima di fine anno

Banche, rimborsi ai risparmiatori non prima di fine anno
(Teleborsa) - Tetto alzato a 200mila euro e tempi più lunghi del previsto. Secondo quanto emergerebbe dall'ultima bozza del dl crescita, sarebbero almeno due le novità sui...

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(Teleborsa) - Tetto alzato a 200mila euro e tempi più lunghi del previsto. Secondo quanto emergerebbe dall'ultima bozza del dl crescita, sarebbero almeno due le novità sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie.


Per quanto riguarda i tempi, infatti, si parlerebbe di almeno fine anno per l'erogazione dei primi rimborsi, anche per i casi di procedura "diretta", ossia per chi ha reddito imponibile inferiore ai 35mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100mila euro.

Il decreto modifica la legge di bilancio, ma serviranno a due decreti attuativi del Mef, compreso quello che dovrà indicate la data da cui far partire una finestra di 180 giorni per la presentazione delle domande di indennizzo. Contando i tempi tecnici, anche nel caso si partisse subito da maggio, i pagamenti non arriverebbero prima di novembre.

Nella bozza ci sarebbe anche l'innalzamento della soglia a 200mila euro, come si legge in una nota di Federconsumatori in una nota. "Confermato il doppio binario per l'ottenimento dei rimborsi: saranno 'automatici', previo esame dei requisiti, per le persone fisiche con redditi 2018 fino a 35 mila euro o patrimoni mobiliari per cui il tetto sembrerebbe esser stato innalzato fino a 200mila euro. Tutti gli altri dovranno accedere all'arbitrato, secondo una procedura facilitata", si legge nel testo.

"La soluzione del doppio binario incontra il nostro accordo", prosegue la nota. Federconsumatori aggiunge di aver chiesto "un canale preferenziale e un maggiore rimborso per i risparmiatori in maggiore difficoltà, privilegiando i soggetti in condizione di disagio economico e coloro che sono stati costretti a sottoscrivere azioni baciate, ma il Governo non ha seguito questa strada".


Secondo l'associazione inoltre, l'innalzamento del tetto a 200mila euro "potrebbe porre inoltre problemi di copertura del fondo e di equità nella distribuzione delle risorse, in quanto saranno penalizzati i soggetti più deboli . Adesso si tratta di procedere immediatamente al voto del decreto". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero