Discoteca in pieno centro

Discoteca in pieno centro
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Spett. Messaggero, Le scrivo la presente per esprimere il mio rammarico ed estremo sconforto nel vedere che in questo paese la tutela del cittadino è totalmente trascurata. In particolare volevo raccontarle in poche righe quello che accade alla mia famiglia ed ad alcuni cittadini che ormai da poco più di dodici anni hanno perso un loro diritto fondamentale, quello del riposo.




Quest'ultimo ci è stato privato a causa dell'apertura di una discoteca in pieno centro storico di Roma per lo più in un palazzo vincolato. La citata discoteca "la maison" situata dietro Piazza Navona e precisamente sotto la mia abitazione non ci permette di dormire tutte le sere poichè sono aperti dal mercoledì alla domenica fino alle 04.00 di matttina. Questo accade perche il locale oltre ad avere una insonorizzazione molto scarsa, ha anche dei volumi estremamente elevati.



Se ci trovassimo in un altro paese civilizzato probabilmente verrebbero almeno effettuati dei controlli dalle autorità competenti per tentare di ridurre i livelli di emissioni sonore, purtroppo questo non accade. La Polizia Municipale, nonostante venga chiamata quasi ogni sera, viene raramente ed inoltre non fa nulla per tentare di far rispettare la sentenza emessa dal giudice per tentare di ridurre il volume.



Mi pongo a questo punto svariate domande, come si può dare un autorizzazione ad aprire una discoteca in pieno centro storico, in un palazzo vincolato dove una volta sorgeva l'antico Teatro della Pace, stuprato dallo sfruttamento commerciale estremo? Se non ci tutela la Polizia Municipale, che ha il compito di vigilare e controllare che le attività commerciali rispettino svariati criteri e norme, chi dovrebbe farlo? Che cosa dovremmo fare noi poveri cittadini per riuscire a dormire in casa nostra?



È paradossale che in una città come Roma vi siano delle zone franche dal rispetto e dall'applicazione della legge.



Cordiali saluti



Agostino Curti Gialdino Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero