Conte, Casalino e il piacere di quegli annunci notturni sui social senza giornalisti

Conte, Casalino e il piacere di quegli annunci notturni sui social senza giornalisti
ROMA Se nell’ora più buia Winston Churchill avesse parlato ai cittadini i inglesi non alla Bbc ma su un canale straniero non sarebbe finita come è poi finita...

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ROMA Se nell’ora più buia Winston Churchill avesse parlato ai cittadini i inglesi non alla Bbc ma su un canale straniero non sarebbe finita come è poi finita per la Germania nazista. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il suo stratega della comunicazione Rocco Casalino, continuano invece a parlare da piattaforme social straniere e detenute da privati. Ovviamente ad ora tarda e senza la possibilità di domande. Probabilmente anche questo sarà uno degli errori che verranno alla fine imputati a palazzo Chigi quando si tireranno i bilanci di questa emergenza.


Questa la protesta  di oggi della Stampa Parlamentare che poche settimane aveva già espresso critiche:

«In una fase straordinaria, drammatica per il Paese, l'Associazione Stampa parlamentare chiede che sia assicurata la massima trasparenza e completezza sulle decisioni che il governo sta assumendo. Sono in ballo i valori fondamentali della nostra comunità nazionale, per questo è essenziale che venga garantita agli operatori dell'informazione la possibilità di lavorare al meglio, in modo da assicurare ai cittadini un servizio accurato e approfondito. Riteniamo indispensabile che ci sia una comunicazione istituzionale idonea a garantire tempestività e completezza informativa». Lo scrive l'associazione stampa parlamentare (Asp) in una nota. «Abbiamo sollecitato e poi apprezzato la soluzione - annunciata nei giorni scorsi da palazzo Chigi - di tenere conferenze stampa in collegamento video da remoto, in modo da conciliare le esigenze di sicurezza sanitaria e quelle del pluralismo informativo. Non possiamo dunque che esprimere il nostro forte disappunto per l'ennesima diretta sulla pagina personale Facebook del Presidente del Consiglio, che ha tagliato del tutto fuori i giornalisti, com'è accaduto negli ultimi dieci giorni, in cui non c'è stata occasione per sottoporre domande al premier. Giornalisti pure riconosciuti dallo stesso Conte tra le categorie »che ogni giorno compiono atti di grande responsabilità verso il Paese«. Auspichiamo che situazioni del genere non si ripetano nei giorni a venire, rilanciando invece la richiesta che nel più breve tempo possibile si svolga una conferenza stampa per poter approfondire i nuovi provvedimenti, formula che riteniamo debba essere la norma, ancor più in un periodo così difficile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero