Colpo di spugna, il Ceo Vigna ridisegna la Ferrari: «Pronti per il futuro»

Colpo di spugna, il Ceo Vigna ridisegna la Ferrari: «Pronti per il futuro»
Arrivato a Maranello da poco più di 4 mesi, lo “scienziato” Benedetto Vigna ha rivoltato la Ferrari come un calzino. Come ha detto lo stesso ceo, probabilmente...

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Arrivato a Maranello da poco più di 4 mesi, lo “scienziato” Benedetto Vigna ha rivoltato la Ferrari come un calzino. Come ha detto lo stesso ceo, probabilmente era quello che serviva. L’eccellenza deve restare, le competenze cambiano. E, mai come ora, lavorare nel mondo dell’auto sarà profondamente diverso rispetto a qualche anno fa. Sul filone è perfettamente in sintonia il presidente John Elkann che aveva già deciso come anche l’invincibile Cavallino dovesse cambiare marcia. Molte aree prima quasi affidate ad eccellenti partner diventeranno il cuore del business e l’azienda automotive numero uno al mondo non poteva permettersi di esitare confidando nella posizione del leader. Vigna ha commentato le scelte fatte con parole asciutte.

Non serve leggere fra le righe, però, per comprendere il boost che l’ad vuole dare: «Vogliamo spingere più avanti i confini in tutte le aree, utilizzando la tecnologia in una modalità unica e propria di Ferrari. La nuova organizzazione migliorerà la nostra agilità, essenziale per cogliere le opportunità di fronte a noi in questo scenario in rapida evoluzione». In quattro righe c’è tutto, un vero piano strategico. Veloci, quindi, non solo in Formula 1. E si intuisce dai target che il nuovo capo ha fissato: focalizzarsi sulla carbon neutrality entro il 2030. Senza polemizzare sulle parole come spesso avviene quando si trattano temi tanto epocali, appare chiaro che il tandem Elkann-Vigna non crede nemmeno un po’ in un’azienda romantica. Il fascino della propria tradizione sicuramente vincente non può fare da freno al cambiamento restando ancorati al rombo delle vecchie tecnologie.

Chi è in fuga deve fare da apripista per aumentare il vantaggio, una ricetta scontata per Enzo Ferrari. E Vigna l’ha ricordato pur senza scomodare il fondatore. Alcune posizioni certo rimangono, ma tutto sommato sono marginali dal punto di vesta tecnologico che è l’oggetto del cambiamento. Il numero uno operativo ha puntato forte sulle competenze della sua precedente azienda (la STMicroelectronics) avendo a cuore la supremazia della meccanica del domani che sono la digitalizzazione e il software per gestire i motori elettrici, la trazione e i mille dispositivi di ausilio alla guida.

La Ricerca e lo Sviluppo Prodotto sono affidati ad un tandem misto che si dividerà le competenze. Gianmaria Fulgenzi, un ferrarista doc che proviene dalla Gestione Sportiva, si occuperà delle vetture. Ernesto Lasalandra, una “new entry”, avrà la responsabilità di R&D e avrà come vice Philippe Krief già a Maranello. Alla guida della neonata divisione Digital & Data ci sarà Silvia Gabrielli in Ferrari dal 2019 proveniente dalla Microsoft. La tecnologia e le Infrastrutture vanno a Claudio Abate, gli Acquisti e la Qualità ad Angelo Pesci (altro ex collega di Vigna), la Produzione ad Andrea Antichi, l’Audit interno a Marco Lovati.

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Il Messaggero